M. GIARDINI, SGOMBERO MA .. NON TROPPO!

Per i Vigili del Fuoco, il sisma del 24 agosto non c’entra nulla con i guai alla scuola “Paratore” di Penne. Nel loro verbale del 4 ottobre, dopo il sopralluogo, ritengono necessari “l’immediata attivazione di interventi di diagnosi approfondita del sistema statico dell’intero edificio facendo anche ricorso ad indagini oltreché opere di verifica di verifica statica e monitoraggio dell’intera struttura” e di “diffidare chi di dovere ad effettuare con ogni consentita urgenza accurata verifica strutturale da parte di personale tecnico abilitato e qualificato per legge a garanzia delle totali condizioni di sicurezza”.

A ben vedere, la diagnosi è un’aggravante della malaccorta decisione del comune di utilizzare quella struttura per ospitarvi la scuola “M. Giardini”, sgomberata da Via Caselli. Avrebbe dovuto preoccuparsi il comune di verificare che non vi fossero problemi all’utilizzo delle aule prescelte per accogliere gli studenti, esattamente come è stato fatto per l’edificio “Vanni”, come risulta dall’ordinanza di sgombero della “Giardini”. Perché la stessa “scheda rilevamento danni, pronto intervento e agibilità” redatta, il 1^ settembre, dall’ufficio tecnico comunale per quest’edificio, non è stata redatta anche per le “aule libere presso l’Istituto Laura Ciulli Paratore di Penne” destinate alla “restante popolazione scolastica” della “Giardini”? Forse l’agibilità era data per scontata? Sulla scorta di quali documentate evidenze? Ma al di là delle questioni che ora si rincorrono e affastellano, emergono pure gli effetti collaterali delle situazioni di questo tipo che coinvolgono il comune. Si tratta delle sue condotte sciatte e maleducate, esecrabili e inestirpabili. Un primo esempio è stato il modo carbonaro di adottare e pubblicizzare l’ordinanza di sgombero senza preavvisare nessun altra autorità, almeno per garbo istituzionale! Il secondo, ancora più evidente e arrogante, è stato il silenzio maleducato e offensivo, il pomeriggio del 5 ottobre, omettendo qualunque obbligata e dovuta comunicazione alle centinaia di genitori e studenti in attesa di sapere se e dove si sarebbero svolte le lezioni il giorno 6, dopo la sospensioni delle lezioni ordinata per i giorni 4 e 5. A pubblicare la nuovo ordinanza di prolungamento della sospensione dell’attività didattica anche per il 6 ottobre, è stato il Comitato “Giardini nel cuore” (manco fosse l’Albo Pretorio dell’ente), intorno alle 22, sul suo sito facebook. Il comune, posapiano e maleducato, l’ha pubblicata solo “postuma” nell’Albo Pretorio, quando la chiusura della scuola era già un dato di fatto! Una gestione pedestre e screanzata della trasparenza e degli obblighi di pubblicità degli atti, ma anche una cafonesca usanza di quella Catapecchia. Lacerba, che secondo qualche buontempone della Stamberga, non direbbe “cose vere”, si è già occupata di un’analoga cafonata, a maggio, quando fu comicamente pubblicata un’ordinanza relativa a un evento già concluso da due giorni!! La Catapecchia non smentisce mai se stessa, a prescindere da chi vi si va ad appollaiare: rimane scostumata e autolesionista! Se nell’ordinanza di sgombero della “Giardini” si riscontrano due pesi e due misure per gli edifici alternativi, “Vanni”, “garantito” dalla scheda dei tecnici comunali, e “Paratore”, senza nemmeno la formula “soddisfatto o rimborsato”, perché a pagare le spese della ‘insoddisfacente’ scelta sono ora gli stessi alunni e docenti, due pesi e due misure emergono, di fatto, anche rispetto all’osservanza di quell’ordinanza di ..‘sgombero ma ..non troppo’! Infatti, benché vi si legga che “non può essere ulteriormente consentita la presenza di persone all’interno del suddetto immobile” e che è stato “valutato il pericolo per l’incolumità e la sicurezza degli studenti, del corpo docente e del personale dipendente..” e che, perciò, si “ordina lo sgombero immediato di tutto l’immobile..al fine di preservare l’incolumità e la sicurezza degli studenti, del corpo docente e del personale dipendente”, la struttura è tuttora ..‘ingombrata’ da personale dipendente che vi lavora ancora, in presidenza e in segreteria! Il sospetto è che la frequentino anche genitori di studenti per incombenze burocratiche, sconfinandosi, così, dall’assurdo, nell’indicibile. Come spiegato da Lacerbaonline (“I mandriani della legalità”, 2 agosto 2016), nella Catapecchia consumano “dentro un ideale trogolo, fieri pasti a base di diritti dei cittadini alla trasparenza e alla pubblicità degli atti. Compiuto il virtuale percorso in-testa in-testino, le preoccupazioni vengono evacuate”. Ed in tal modo viene diarroicamente evacuata la preoccupazione di ‘ordinare’ l’immediato sgombero di un edificio lasciandolo, però, ingombrare ancora da qualcuno! E’ come guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia! D’altronde, quello della sicurezza nella Stamberga non è mai stato un assillo, tanto che a Penne non c’è nessun edifico pubblico a norma. L’unica ‘messa in sicurezza’, due volte l’anno, puntuale come la morte, è la provvista di quattrini per stipendi, prebende e indennità degli stambergari! Tutto il resto, come il Paradiso, può attendere. La maleducazione, l’approssimazione, la contraddittorietà della Catapecchia sarebbero esilaranti, se non riguardassero situazioni gravi. Direbbe Flaiano: “la situazione è grave ma non è seria”! A scanso di equivoci e per amore di quelle ‘non verità’ rimproverate da qualche buontempone a Lacerba, ribadiamo che la “diffida” dei VVF a “chi di dovere” riguarda pure dirigenti scolastici e Responsabili del servizio prevenzione e protezione (RSPP). Nessun atto comunale li autorizza a derogare dalle loro responsabilità per l’uso della sede di Via Caselli né di qualunque altra struttura, avendo l’obbligo di accertare rischi e carenze e di segnalarli, se del caso, all’ente proprietario dell’edificio interessato, sgravandosi delle responsabilità soggettive per eventuali infortuni. Consola, nell’ammasso di problemi che avviluppano sempre di più la povera e disgraziata Capitale dei Vestini, la speranza che, almeno, taceranno, per pudore, i babbei della legalità in ambito scolastico. Ci vorrebbe una bella faccia tosta, da parte chi non è pagato per far rispettare la legalità (forze dell’ordine e magistrati) a organizzare di nuovo patetici eventi con l’obiettivo di inginocchiare come bovi di San Zopito scolari e studenti al concetto della legalità, scambiandola, erroneamente, per un valore in sé, dopo averci sputato a sopra tanto alla “M. Giardini”, quanto alla “Paratore”, com’è sotto gli occhi di tutti!

Giovanni Cutilli

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