SANITA’: UN APPROCCIO MULTISISTEMICO PER GARANTIRE LE URGENZE A BASSA COMPLESSITA’ NELLE STRUTTURE TERRITORIALI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Creare una struttura per gestire le condizioni cliniche immediate – Urgenze per ridurre i  ricorsi “impropri” ai Pronto Soccorsi. Ma non solo, anche ridurre i ricoveri Impropri e ridurre le liste di attesa di esami “urgenti” che per  causa di forza maggiore finiscono tutti per passare dai Pronto Soccorsi. 

Qui proponiamo un PROGETTO per rispondere in modo rapido a quanto sarebbe previsto  nell’ultimo documento del Dipartimento della Sanità della Regione Abruzzo e farlo con costi contenuti. 

Il nome del Progetto potrebbe essere: le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) OPERATIVE. La AFT Operativa ha il vantaggio di far parte dell’Accordo Collettivo Nazionale e non bisogna  aspettare nulla per metterla in atto, basta una delibera immediatamente esecutiva.

Dove realizzare le AFT Operative: negli ex Distretti, in prossimità dei Pronto Soccorso e dei Punti di Primo Intervento, in strutture  messe a disposizione dai Comuni ecc. Comunque in strutture che hanno:

1. Distribuzione capillare  nel Territorio;

2. Ambienti sufficienti;

3 Possono servire anche la popolazione con età media elevata  delle zone collinari, pedemontane e montane, servire anche i Cittadini delle medie-grandi città. 

Gli Ambulatori dei Medici di Medicina Generale Rimangono tutti. 

Come opera la AFT Operativa: L’ AFT Operativa copre, attraverso dei turni e con la gestione della Cartella Computerizzata, con i  Medici di Medicina Generale e di Continuità Assistenziale (Guardia Medica ), detti Medici del  Ruolo Unico, e con Personale di Studio di Medico di Medicina Generale e Infermieri, i turni 8.00- 14.00 e 14.00-20.00 e Notturni, Prefestivi e Festivi. L’adesione all’AFT Operativa è obbligatoria  per i Medici del Ruolo Unico. Realizzare per ogni sede della AFT Operativa una Medicheria super  attrezzata e fornita di Strutture per la Telemedicina per: Ecografie, Elettrocardiogrammi,  Spirometria, Trasmissione di immagini ad alta definizione. Ogni Medico, insieme all’infermiere, può intervenire sugli assistiti degli altri Medici dell’AFT. 

Possibilità: 

  1. a) Richiesta di visita , in Sede o a Domicilio, per sintomatologia e/o motivazioni,  oppure richiesta di impegnative o ricette per farmaci ritenute inappropriate:  nessuna visita e invito a rivolgersi al proprio medico curante; 
  2. b) Richiesta di visita rientrante nelle categorie “codici bianchi”, “codici verdi”: la  visita effettuata non prevede visite di controllo, al termine della stessa deve  essere concluso il suo iter ed eventualmente può essere invitato a recarsi dal  proprio medico curante. 
  3. c) L’evidenza di casi non rientranti nelle categorie “codici bianchi”, “codici verdi”,  (urgenze a media e/o addirittura ad alta complessità) dovranno tempestivamente  essere trasferite nei P.S. anche con l’ausilio del 118. Il paziente può essere subito  trasferito in ambulanza (senza Medico), se invece si ritiene indispensabile la  presenza del Medico in ambulanza si chiama il 118. 

La AFT Operativa va pubblicizzata dalle Amministrazioni Comunali, dai Medici del Ruolo  Unico, dalle Farmacie, dai Sindacati, dai Patronati, dalla Stampa 

INTERSINDACALE SANITARIA ABRUZZESE 

 ANPO, AUPI, CIPe, CISL-MEDICI, FIALS, FIMP, FISMU, NURSIND, NURSING-UP, SIMET,  SIMPEF, SINAFO, SNR  

 

I LAVORI PER L’OSPEDALE SAN MASSIMO DI PENNE SFRATTANO LE AUTO DAL PARCHEGGIO. L’ASL PRECISA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Come già comunicato, il 21settembre 2023, è stata effettuata la consegna dei lavori di ristrutturazione, di ampliamento e messa a norma della struttura del Presidio Ospedaliero “San Massimo” di Penne, congiuntamente all’inizio degli stessi.

Gli interventi hanno come obiettivi il miglioramento del confort dei pazienti durante l’erogazione delle prestazioni sanitarie, l’organizzazione razionale ed efficiente degli spazi e l’incremento dei livelli di sicurezza nelle attività assistenziali.

Gli spazi sono stati progettati e saranno organizzati tenendo conto dei bisogni dei pazienti, dei loro familiari/accompagnatori consentendo una fruizione migliore degli spazi da parte dell’utenza e del personale sanitario.

L’inizio dei lavori inevitabilmente potrà creare disagi, tra questi la riduzione dei posti parcheggio all’interno della “cittadella ospedaliera”, per minimizzare tali disagi la direzione strategica e tecnica della Asl, la direzione del Presidio San Massimo, di concerto con l’amministrazione comunale di Penne, hanno avviato incontri per individuare possibili soluzioni volte ad acquisire spazi aggiuntivi per utenti e dipendenti.

Domani 26 settembre ’23, presso il comune di Penne, è previsto un incontro per individuare le possibili soluzioni per minimizzare le difficoltà delle riduzioni dei parcheggi interni. La cittadinanza sarà informata delle soluzioni trovate.

ASL PESCARA – UOS CUP e Comunicazione Istituzionale Aziendale

PESCARA: SFRATTI DAGLI ALLOGGI POPOLARI
Del Trecco: nostro dovere è quello di far rispettare in modo rigoroso la legge, a difesa di chi ogni giorno vive osservando le regole

“E’ ufficialmente ripartita l’ondata degli sfratti dagli alloggi popolari di Pescara di inquilini che hanno perso i requisiti di assegnazione: quattro i provvedimenti portati a termine questa mattina, tre su appartamenti di proprietà dell’Ater, uno su un appartamento del Comune di Pescara. In tutti i casi l’operazione, coordinata dal Comune di Pescara e dalla Polizia municipale, ha visto la partecipazione di tutte le Forze dell’Ordine, oltre che dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, dei dipendenti di Enel Energia e Aca, un’azione unanime che ci ha permesso di gestire in maniera serena gli sgomberi, con l’ausilio dei nostri assistenti sociali e dei dipendenti dell’Ufficio Politica della Casa e di blindare le serrature o, in alternativa, murare gli appartamenti, rientrandone in possesso oggi stesso, in attesa di realizzare le opere necessarie per rimettere a disposizione gli alloggi in attesa delle future assegnazioni”. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco rendendo nota l’operazione.

“Gli sfratti sono frutto del lavoro condotto negli ultimi mesi, con un’attenta verifica su tutti gli inquilini, per individuare coloro che hanno perso, per varie ragioni, i requisiti che, secondo la legge regionale del 2019, permettono di vedersi assegnare un alloggio popolare – ha spiegato l’assessore Del Trecco -. Parliamo dunque di situazioni di morosità ormai insanabili, o inquilini che magari hanno trasferito la propria residenza in altre città, lasciando nell’alloggio popolare un congiunto che però non ha titolo di occupare la casa, persone che negli anni hanno anche acquistato altre case o, infine, hanno visto andare in negativo il casellario giudiziario personale o di un congiunto convivente. Nelle scorse settimane la Polizia locale e i dipendenti del Comune hanno anche contattato i nuclei familiari interessati dagli sgomberi, effettuando anche dei sopralluoghi, proprio perché volevamo evitare l’effetto blitz a sorpresa e relative sceneggiate. Comprendiamo che uno sfratto esecutivo rappresenta sempre un momento traumatico, specie quando in quelle famiglie ci sono dei bambini, come in un caso odierno, dunque è vero che il nostro dovere è quello di far rispettare in modo rigoroso la legge, a difesa di chi ogni giorno vive osservando le regole e che magari aspetta con pazienza da anni in graduatoria l’assegnazione di una casa popolare, ma è anche vero che dobbiamo tutelare sempre tutti, anche la dignità di chi magari ha sbagliato una volta nella vita e che comunque si trova ad affrontare una criticità non indifferente”.

L’operazione è scattata alle 7 con il briefing in questura, poi alle 7.45 in punto tutte le forze si sono schierate sulle quattro case da sgomberare: il primo alloggio in via Caduti per Servizio, civico 11, alloggio di proprietà del Comune, con all’interno due coniugi con due figli adulti che, dopo qualche rimostranza, hanno comunque raccolto le proprie cose più urgenti, alcune delle quali lasciate dai vicini, preparandosi ad andare via. Il secondo caso in via Caduti per Servizio al civico 55, alloggio Ater, dove i due coniugi hanno personalmente aperto il portone alle Forze dell’Ordine e al funzionario comunale giunti a notificare lo sfratto, ma di fatto l’alloggio era già quasi vuoto, segno che i due soggetti avevano compreso i preavvisi di sfratto ricevuti nei giorni precedenti e si erano già attivati per trovare un’alternativa. I dipendenti dell’Ater hanno provveduto a togliere le ultime suppellettili, come piatti, bicchieri, un frigorifero, stendini, piante, lasciate a disposizione degli ex inquilini sul pianerottolo, per poi murare l’ingresso all’alloggio. Il terzo sfratto è stato portato a termine in via Aldo Moro 31, dove le Forze dell’Ordine hanno trovato l’appartamento completamente arredato, ma all’interno solo un’anziana signora che però era già pronta a uscire, e infatti notificati gli atti di sgombero la signora ha lasciato l’alloggio, anch’esso murato dall’Ater. Infine il quarto sfratto è stato effettuato in via Lago di Capestrano al civico 19, due coniugi con quattro bambini minorenni.

La coppia ha subito chiarito di avere una autonoma soluzione abitativa, che sarebbe stata pronta entro dieci giorni. Ma quando gli assistenti sociali hanno proposto una sistemazione temporanea in albergo, i due coniugi hanno rifiutato e deciso di provvedere da sé, inscatolando i propri beni e lasciando l’appartamento. In tutti gli alloggi sono state interrotte le erogazioni di acqua, luce e gas in modo da rendere le abitazioni inabitabili e inagibili.

“Le operazioni si sono svolte con tranquillità, fatta salva la ovvia, comprensibile e prevedibile agitazione iniziale – ha puntualizzato l’assessore Del Trecco – e il ringraziamento va agli agenti della Polizia municipale, Poliziotti, Carabinieri e Guardia di Finanza per la grande capacità di dialogare e rapportarsi con i cittadini, aiutandoci a superare anche momenti di maggiore apprensione e potenziale criticità, a testimoniare il clima di assoluta collaborazione e sinergia che caratterizza le nostre attività. In passato, durante le iniziative di sfratto, provvedevamo anche a svuotare gli appartamenti dalle masserizie, che venivano custodite nei magazzini comunali. Purtroppo l’esperienza ci ha dimostrato che a fronte dei costi elevati di tale attività, spesso gli inquilini non hanno provveduto a ritirare il mobilio che dopo molti anni abbiamo dovuto smaltire in modo autonomo sostenendone il doppio costo, dunque questa volta le masserizie residue sono rimaste negli alloggi e gli ex inquilini potranno concordare con il Comune e con l’Ater il loro ritiro. Ovviamente non abbiamo finito oggi: i 4 sfratti odierni hanno solo riaperto la stagione, nei prossimi giorni ne seguiranno altri secondo un calendario già stilato dai nostri uffici”.

“Esprimo all’assessore Del Trecco il massimo sostegno e soprattutto il ringraziamento per il lavoro svolto, sia nelle fasi precedenti gli sfratti, sia durante le operazioni stesse, che hanno innanzitutto l’obiettivo di garantire il rispetto della legge regionale che ho per primo sottoscritto e voluto – ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, che ha seguito minuto dopo minuto lo svolgersi delle attività odierne in costante collegamento con l’assessore – e poi mirano a restituire a Comune e Ater la piena disponibilità del proprio patrimonio immobiliare popolare in modo da poterlo assegnare a coloro che ne hanno effettivamente diritto e bisogno”.

 

DI NISIO: I CANI TROVERANNO UN AMICO NEL COMUNE DI PESCARA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Sappiamo che i 5 Stelle giocano sempre al “tanto peggio, tanto meglio”. Ci dispiace per loro, ma anche questa volta rimarranno delusi. I cani di Pescara hanno avuto e avranno sempre, per quanto ci riguarda, una sistemazione premurosa e attenta alle loro necessità, a prescindere dall’attuazione del rifugio di Spoltore. Noi per quel rifugio abbiamo messo tutto l’impegno, ma realizzarlo non dipendeva e non dipende solo da noi.

La struttura di via Raiale non era e non è certamente in linea con i nostri obiettivi, per questo abbiamo puntato su Spoltore, sulla base di intese tra i Comuni che prevedevano che il rifugio per cani dovesse sorgere in quel territorio, accogliendo la proposta di Kilgren di donare un suo terreno agricolo per realizzarlo. Se questo non sarà possibile, tutti i cani di Pescara, che non hanno un padrone, continueranno a essere accuditi dal Comune, che sta studiando, anche guardando ad altre esperienze in giro per l’Italia, il modo per favorire le adozioni dei cani stessi aiutando direttamente chi vorrà farlo.

Con buona pace di chi pensa di fare becera polemica politica anche sui nostri amici a quattro zampe. Se davvero i 5S si preoccupano per i cani, gridare da 2 anni “al lupo, al lupo”, prima sul rifugio di Spoltore, adesso su via Raiale, non porterà nessun vantaggio ai cani, come non crediamo porterà un voto in più ai 5S.

Noi continuiamo a lavorare per trovare la migliore soluzione possibile a questo problema molto sentito, con la certezza che tutti i cani troveranno un amico nel Comune di Pescara. La presente risposta da parte mia arriva solo ed esclusivamente per fare chiarezza e informare i cittadini su quanto sta avvenendo sulle verità sul tema.

Vorrei inoltre ribadire che questa sarà l’ultima occasione in cui risponderò alle continue provocazioni dei 5 Stelle, polemiche alimentate solo per creare polvere e confusione e soprattutto per dare voce alla loro campagna elettorale che i 5 Stelle pensano di poter fare strumentalizzando i nostri amici a 4 zampe.

Assessore Nicoletta Di Nisio

A SPOLTORE IL PASSAGGIO DELLA RIEVOCAZIONE ROMA-CASTELLAMMARE ADRIATICO

Nel pomeriggio del 22 settembre è partita da via del Casale della Marcigliana, in località Settebagni di Roma, la gara di regolarità Roma-Castellamare Adriatico. Su moto d’epoca, rievoca la stessa competizione di cento anni fa, prova generale della Coppa Acerbo che nacque un anno dopo nel 1924. L’edizione 2023 ha avuto lo stesso percorso di allora, da Roma a Pescara passando per Monterotondo, Cittaducale, San Demetrio ne’ Vestini, Popoli e Spoltore.

Ieri (23 settembre 2023), poco dopo le 17.30 l’accoglienza della carovana nel parco della Villa Acerbo a Caprara d’Abruzzo. “Ci siamo tuffati in questa manifestazione anche se purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con il rischio maltempo” rivela il presidente della Pro Loco Carlo Passeri. Per questo il buffet di prodotti tipici è stato spostato all’interno della Villa. “Vogliamo presentare bene i nomi di Spoltore, di Caprara e di Villa Acerbo al di fuori dei nostri confini, considerata la presenza anche di stranieri in gara. I piloti della Coppa Acerbo venivano accolti nelle case: qui a Caprara viviamo ancora con questo senso di comunità”. “Solo qui potevano trovare la vera accoglienza dell’Abruzzo” ha aggiunto Giuseppe Briganti, presidente del moto club organizzatore, che da molti anni vive nella nostra regione per lavoro. L’evento è stato organizzato dal Moto Club Castellamare Adriatico (info.motoclubca@gmail.com – 3346903351) in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana e il patrocinio di Regione Lazio e dei Comuni attraversati.

“La presenza di Villa Acerbo nel programma della manifestazione onora la nostra comunità e la sua storia” ricorda il sindaco di Spoltore Chiara Trulli. Il primo cittadino guarda poi al futuro prossimo: “alla vigilia del centenario della Coppa Acerbo, che Enzo Ferrari vinse nel 1924, dobbiamo farci trovare pronti per celebrare nella giusta maniera una manifestazione che può essere una straordinaria occasione di promozione turistica per il nostro territorio e l’Abruzzo”.

DIVIETO DI POSTEGGIO AL SAN MASSIMO
Scatterà da lunedì. Cambia la viabilità. Polemiche

La notizia l’ha ufficializzata la direttrice sanitaria Lara Costanzi: da lunedì 25 settembre non si parcheggerà più all’interno dell’ospedale. Sta per partire il cantiere dei lavori di riqualificazione e dunque non lo si può intralciare con il posteggio delle auto. Rare le eccezioni disposte dalla direzione sanitaria. La questione naturalmente ha subito acceso qualche polemica. Intanto, perché l’alternativa per ora non c’è. Ogni giorno si contano almeno un centinaio di macchine che entrano superando la sbarra del pronto soccorso per primo interessato ai lavori che verranno dal 16 ottobre e che dureranno al massimo tre anni. Il problema è che per come è strutturato il San Massimo, cioè in un’area stretta e che confina nella parte a nord con un quartiere antichissimo come quello di Santa Croce-Santa Chiara, quotidianamente si verificano disagi alla circolazione perché i posteggi riservati all’utenza sono insufficienti.

E le auto in sosta arrivano in certi momenti fino al sottostante viale Ringa. “Come si farà non lo so. La direttiva aziendale è stata assunta senza un dialogo preventivo”, spiega Gabriele Pasqualone segretario regionale della Fials. “La viabilità cambierà gioco forza”, replica Gilberto Petrucci, il sindaco. Il piano dovrebbe prevedere la possibilità di parcheggio per i dipendenti nella zona di Santa Chiara e di Santa Croce. Lì c’è da sfruttare l’ingresso dalla parte del padiglione più antico dell’ospedale.

“A me sembrano del tutto insufficienti gli spazi per le auto dei dipendenti”, precisa Pasqualone, dipendente della Asl e già assessore comunale. “Gli ospedali si costruiscono e non si ristrutturano”, chiosa il sindacalista che teme come “il San Massimo possa subire un rallentamento operativo dato dai lavori a blocchi che finirebbe per nuocere al suo nuovo rango di ospedale di base sede di pronto soccorso”. “Non ci sono rischi – ribatte a distanza il primo cittadino- Il cantiere non provocherà problemi: sono disagi calcolati sia dalla direzione dei lavori sia dall’impresa esecutrice (“I Platani srl” di Paganica). Si tratta di 16 milioni di euro investiti dopo una vita di attese che daranno al nostro ospedale dal punto di vista logistico quel ruolo che il decreto Lorenzin aveva offuscato e che l’attuale governo dell’Abruzzo gli ha opportunamente restituito con l’approvazione degli organismi ministeriali capaci di comprendere la rilevanza dei territori come il nostro”.

Caccia ai parcheggi, in ogni caso. Ne è pensata la realizzazione di nuovi, anche aspettando la variante al piano regolatore generale che arriverà in consiglio comunale prima di Natale. Ci sono aree significative ridosso dell’ala nuova del San Massimo ferme da troppi anni in attesa di conoscerne la destinazione.

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