L’EREDITÀ DI STARINIERI
Tari e Casa di Riposo le votazioni più rilevanti dell’ultima seduta consiliare “Non mi recrimino niente”
Un Consiglio Comunale di commiato quello che si è svolto ieri sera presso la sala consiliare O.Farias di Loreto Aprutino. In apertura, la consegna del dono che l’artista Ester Crocetta conferisce al Comune di Loreto Aprutino, idealmente a tutta la cittadinanza rappresentata dall’intero Consiglio Comunale. La scultura Supinus, il bue di San Zopito, realizzato in resina bianca su di un piedistallo di marmo rosso di Francia. Due materiali antitetici, parlano di contemporaneità e tradizione che, nell’armonia dell’arte preservano l’emozione di una festa patronale sentita dalla cittadinanza. La prima della provincia, ricorda il Sindaco, che insieme ad altre feste di 18 Comuni tra Abruzzo, Lazio e Molise, concorre al riconoscimento di Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Supinus
A salutare il Consiglio Comunale anche Francesco Buscaino, Presidente della Consulta Giovanile che ha voluto ricordare quanto sia stato importante il percorso compiuto dalla stessa che, attraverso la forma assembleare ed un dialogo lontano dai formalismi, è riuscita a creare una nuova identità in cui i giovani possano essere protagonisti dei loro interessi. Nel ringraziare assessori e consiglieri, Buscaino ha auspicato un prosièguo dei lavori anche con la giunta che uscirà dalle prossime elezioni di maggio 2023, in nome della voglia di sinergia con tutte le forze, non solo politiche ma anche del mondo economico e sociale.
Un clima sereno tendente al mesto, palpabile sia nelle file della minoranza che in quelle della maggioranza. La più commossa Antonella Di Martile che, nel chiedere la votazione per il gemellaggio con il Comune di Roccasecca nel frosinate e alla cittadinanza onoraria di Nicola Hansalik Samale, ringrazia tutto Consiglio e colleghi assessori, per la straordinaria avventura politica, momento di crescita e di arricchimento.
La prospettiva futura è declinata in un ordine del giorno che ha, però, nelle tariffe Tari e nella Casa di Riposo Mariannina Acerbo, le votazioni più attese. Sulla TARI, croce e delizia di tutte le amministrazioni locali, si preannunciano nuove variazioni al regolamento del 29 giugno 2021. Alcune dovute in applicazione del Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani, altre determinate dall’aumento dei costi fissi e che si attesteranno su un aumento dell’1,6 %, fino al 2024 quando si dovrà procedere ad un nuovo appalto. Su quest’ultima variazione hanno espresso voto sfavorevole i tre consiglieri Giovanetti, Sablone e Delle Monache, replicando come per l’ennesimo anno si assista ad un aumento della Tari secondo loro imputabile ad una assenza di programmazione a lungo termine.
I temi ritornano sul tavolo del Sindaco: gestire la differenziata costa di più, non si è concluso il ciclo dei rifiuti attraverso le piattaforme pubbliche, Loreto è stato il primo ad averne una e realizzata da lui nel primo mandato, il Biodigestore è una necessità di cui era e rimane convinto. “Non mi recrimino niente“, sembra quasi anticipare quello che sarà uno dei tanti temi della prossima campagna elettorale. Che metaforicamente è già lì fuori.
Nota di cronaca: lì fuori c’è anche un pò di baccano e lui ritorna per un attimo l’istintivo e istrionico che conosciamo. “Alberto o sta fuori o sta dentro fa sempre un caos” riferendosi ad Alberto Cerretani e presumendo che sia da attribuire a lui il chiacchiericcio che disturba. Starinieri e Cerretani sono stati candidati sindaco, avversari nella tornata elettorale 2013 che poi vide vincente, per pochissimi voti, la lista di Starinieri che bissò il successo alle elezioni del 2018. La disfida non è più replicabile per il divieto di terzo mandato ma i due rimangono dei buoni e significativi avversari politici che amano Loreto tanto che, entrambi dopo gli studi, hanno deciso di rimanere.
La questione Casa di riposo è l’altro asset del lascito: stilato lo schema di documento di comodato d’uso dello stabile di via del Gelo a favore dell’ASP Pescara e per la durata di 25 anni. Un atto complesso, meditato, con clausole che preservino la centralità di un luogo così importante per la vita sociale del paese: obbligo di un centro diurno, precedenza da riconoscere ai loretesi e per loro una diminuzione della retta, obbligo di lasciare la Cappella di San Giuseppe così come è stata restaurata. All’ASP l’onere di sanare tutte le difformità strutturali e rendere funzionale l’edificio. Tema delicato sulla cui trattazione la sensibilità di Starinieri dà un certo valore: in una società che vede sempre più anziani soli siamo tutti potenzialmente destinati a dover essere assisti, il PNRR doveva essere un’occasione per costruire una casa di riposo pubblica in ogni paese. Occasione persa. La votazione favorevole all’atto è unanime. Ora per la casa di riposo di Loreto non resta che sperare. Speriamo è la parola che rimbalza tra gli scranni di minoranza e maggioranza. Comunque vada è già futuro.
S.d.L.
CARO CANONE DEL CONSORZIO DI BONIFICA: LA REGIONE ABRUZZO APRE AL CONFRONTO CON IL COMITATO BONIFICA SOSTENIBILE
Venerdì 24 marzo il TAR ha preso a decisione i due ricorsi depositati dal “Comitato Bonifica Sostenibile”. Nelle more a seguito della petizione inviata al Presidente Marsilio si è aperta un interlocuzione con il Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo.
” I problemi del Consorzio di Bonifica Centro – ci dicono i rappresentanti del Comitato Bonifica Sostenibile – si trascinano da parecchi anni, le diverse amministrazioni che si sono succedute hanno cercato di porvi rimedio con vari interventi legislativi amministrativi e finanziari ma con esiti che non hanno fermato il progressivo aumento dell’imposizione, né inciso sulla qualità del servizio reso, giudicato da molti consorziati inadeguato.
L’attuale Amministrazione ha dato riscontro alla nostra iniziativa di febbraio sottoscritta da molti di noi – la petizione al Presidente della Giunta Regionale – e finalmente si è aperta un’interlocuzione con il Dipartimento Agricoltura della Regione titolare del potere di vigilanza sui Consorzi a mente della L.R. 45/2019.
Nell’ottica di fornire un contributo fattivo per la risoluzione della vertenza, abbiamo sottoposto al Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo alcune delle criticità che necessitano di verifica e riscontro in sede amministrativa.
Vi riportiamo in allegato il documento inviato, sperando che possa essere il punto di partenza e stimolo per l’attuale Amministrazione ad approfondire le tematiche sollevate ed ad attuare tutti quei provvedimenti, non più rinviabili “.
DIPARTIMENTO AGRICOLTURA – DPD
OGGETTO: Petizione dell’8 febbraio 2023 a firma dei contribuenti del Consorzio di Bonifica Centro,
riuniti nel “Comitato Bonifica Sostenibile”, pervenuto al Dipartimento Agricoltura in data
27 febbraio 2023 (ns. rif. prot. n. 83144 del 27.2.2023). Comunicazioni.
Preg.ma Avv. Patrizia D’Agostino,
in riferimento all’oggetto, con la presente si fa seguito alla Petizione dell’8.2.2023, pervenuta allo scrivente
Dipartimento in data 27.2.2023 (ns. rif. prot. n. 83144 del 27.2.2023) per comunicare che lo scrivente
Dipartimento Agricoltura, nell’esercizio dei poteri di vigilanza allo stesso demandati ai sensi della L.R. n.
45/2019, con nota prot. n. 88830 del 2.3.2023 ha chiesto al Commissario regionale del Consorzio di Bonifica
Centro di fornire chiarimenti su quanto esposto dai contribuenti sottoscrittori la richiamata Petizione,
riferendo allo scrivente Dipartimento in ordine ai rilievi ivi rappresentati.
Il Commissario regionale, con nota di riscontro del 6.3.2023 (ns. rif. prot. n. 96466 del 7.3.2023), ha
trasmesso i richiesti chiarimenti, che qui di seguito sinteticamente si riportano.
Il Consorzio di Bonifica Centro, come noto, è un ente di diritto pubblico avente finalità economico sociali.
Per il perseguimento dei propri fini istituzionali, il Consorzio di Bonifica ha il potere di imporre tributi ai
proprietari degli immobili ricadenti nel comprensorio di competenza.
In particolare il contributo di bonifica, che trova giustificazione nella esistenza di un beneficio per il
consorziato diretto e/o potenziale, viene imposto al fine di garantire, oltre la erogazione del servizio, anche il
recupero delle spese effettivamente sostenute per la gestione, manutenzione e custodia delle opere e degli
impianti di bonifica, oltre ad assicurare il funzionamento dell’Ente. La spesa posta a carico delle proprietà
consortili, costituente detta imposizione contributiva, viene ripartita in base ai criteri contenuti nel c.d. Piano
di Classifica.
In detto Piano il Consorzio di Bonifica stabilisce i presupposti per l’assoggettamento all’onere contributivo
degli immobili ricadenti nel comprensorio consortile ed al contempo determina, sulla base degli indici e dei
parametri ivi riportati gli importi del contributo di bonifica, facendo riferimento alle specifiche attività
demandate al Consorzio. In particolare, per quanto attiene alle attività istituzionali (come noto prive di
rilevanza economica), oggetto della segnalata discriminazione tra i contribuenti, si rappresenta che le stesse
si dividono in cinque macro categorie: 1. difesa idraulica ed idrogeologica, 2. distribuzione acqua potabile, 3.
rete viaria e/o infrastrutturale, 4. difesa ambientale e 5. distribuzione acqua non potabile.
Per quanto attiene alle attività afferenti all’erogazione del servizio idrico, nel richiamato Piano di Classifica
sono individuati due tipi di beneficio per il consorziato: da una parte un beneficio potenziale, ossia un
beneficio derivante dalla disponibilità idrica indipendentemente dal suo utilizzo, e dall’altra un beneficio
irriguo effettivo, il quale è correlato al consumo della risorsa idrica, previa domanda di utilizzo e
conseguente rilascio di apposita concessione.
Nel richiamato ambito delle concessioni si rappresenta che il Consorzio di Bonifica, al fine di venire incontro
alle esigenze dei consorziati proprietari di vaste aree agricole nonché di incentivare la riduzione dei consumi,
con Deliberazioni n. 40 del 09.02.2004 e n. 176 del 07.06.2005 ha istituito e determinato i criteri di
applicazione della tariffa agevolata, c.d. “tariffa binomia”, suddivisa in un canone esiguo a ettaro ed un
canone per ogni metro cubo di acqua effettivamente consumata, secondo apposita rilevazione di un
contatore.
Venendo al Piano di Classifica annualità 2019, si rappresenta che nel corso del tempo sono stati adottate
distinte deliberazioni per la determinazione dei parametri di contribuenza nonché degli importi concernenti le
relative concessioni. Si perviene all’adozione della Deliberazione commissariale n. 32 del 21.09.2021,
ritualmente pubblicata, con la quale il Consorzio di Bonifica, per le necessità e per le considerazioni come ivi
riportate (condivise anche con le Organizzazioni di categoria), ha stabilito di apportare una variazione in
aumento del tributo consortile per l’anno 2021; detto aumento grava per il 70% sui contributi extra agricoli e
sui titolari delle concessioni agevolate a richiesta (c.d. “tariffa binomia”), mentre il restante 30% grava sulla
contribuenza agricola. Si precisa che per detto ultimo aumento interessante la contribuenza agricola il
Consorzio di Bonifica ha stabilito di rinviarne l’esigibilità all’anno 2022, e ciò al fine di venire incontro alle
problematiche attraversate dagli agricoltori.
Da una attenta lettura della suddetta Deliberazione commissariale n. 32 emergono chiaramente le ragioni
sottese al richiamato aumento: incremento generale dei prezzi delle materie prime necessarie all’attività di
gestione e manutenzione delle opere di bonifica, anche a causa della crisi provocata dalla pandemia; notevole
aumento dei costi dell’energia e del suo particolare impatto sul Consorzio di Bonifica Centro, distribuendo
esso buona parte delle risorse idriche “per sollevamento” e non per “caduta”; del venir meno di entrate
derivanti dalla attività di rilevanza economica a parziale copertura dei costi di distribuzione idrica.
L’aggiornamento degli oneri contributivi è frutto di un articolato e complesso iter di loro revisione ed
attualizzazione, aggiornamento obiettivamente necessario in ragione dell’incremento generale dei prezzi
delle materie prime e dei costi di gestione, oltre per i mancati proventi derivanti dalla attività di rilevanza
economica (tra cui la depurazione).
Aspetto affatto secondario è che il suddetto aumento, resosi necessario anche alla luce della relazione
consortile rimessa dal Direttore del Consorzio in data 12.08.2021, è stato all’unanimità condiviso anche dalle
Organizzazioni di categoria convocate in apposita riunione tenutasi in data 13 settembre 2021.
Tanto si rappresenta alla SS.VV. per doveroso riscontro del Dipartimento Agricoltura per i profili di propria
competenza, evidenziando altresì in questa sede che ogni finale ponderata valutazione, ai fini delle iniziative
di competenza dello scrivente Dipartimento Agricoltura, sui contenuti delle richieste avanzate dai
contribuenti del Consorzio di Bonifica Centro, riuniti nel Comitato di Bonifica Sostenibile e domiciliati
presso lo studio della S.V., potrà essere avviata soltanto all’esito della definizione dei giudizi pendenti R.G.
n. 173/2022 e n. 202/2022, come noto promossi da alcuni contribuenti consortili innanzi al T.A.R. Abruzzo,
Sezione distaccata di Pescara.
Nel rimanere a disposizione per eventuali informazioni, l’occasione è gradita per inviare cordiali saluti.
Il Responsabile dell’Ufficio
Dott. Gianluca Massi
La Direttrice del Dipartimento
Dott.ssa Elena Sico
Al DIPARTIMENTO AGRICOLTURA
Gent. Direttrice Dipartimento Agricoltura Dott.ssa Elena Sico,
nel ringraziarla per il riscontro alla nostra petizione, le chiediamo di poter
ricevere al nostro indirizzo pec di domiciliazione, in forma integrale, la nota
di riscontro del 6.3.2023 del Commissario avv. Battaglia, vs. rif. prot. n.
96466 del 7.3.2023, per gli opportuni approfondimenti in contraddittorio.
Apprezziamo l’interesse che codesta Amministrazione ha dedicato alla
problematica del Consorzio e, dopo attenta lettura della vs. nota informativa,
nell’ottica di contribuire all’esercizio dei poteri di vigilanza a voi demandati
ai sensi della L.R. n. 45/2019, vi segnaliamo comunque alcuni passaggi della
relazione che, salvo errori di trascrizione riassuntiva, meritano ulteriori vs
approfondimenti.
1) La spesa posta a carico delle proprietà consortili, costituente
l’imposizione contributiva, “viene ripartita in base ai criteri contenuti nel c.d. Piano di Classifica”.
Tale affermazione è in assoluto contrasto con la realtà fattuale perché il
Consorzio non si attiene neanche alle norme transitorie del Piano di Classifica
previste al par. 6.2.5.1.3: tali norme, infatti, prevedono espressamente la
suddivisione degli oneri afferenti le singole gestioni in almeno 5 centri di
spesa, a loro volta (necessariamente) distinti da quelli afferenti le c.d.
“gestioni speciali”, circostanza del tutto disattesa dal Consorzio per il
semplice fatto che non esiste alcun centro di spesa e men che meno esiste la
base contabile, economico patrimoniale, prevista dal d.lgs. 118/2011 art. 11
ter, dalla L.R. 45/2019 art. 23 ed infine dallo Statuto stesso del Consorzio art. 61.
La L.R. 45/2019 prevede anche l’introduzione obbligatoria di adeguati
strumenti contabili. Con successivo intervento legislativo, essa è stata
emendata con effetto dal 4/11/2022 dalla L.R. 29/2022, ma solo dopo il
deposito dinanzi il T.A.R. dei ricorsi di alcuni consorziati, che segnalavano tra l’altro tali difformità.
Tale modifica legislativa, entrata in vigore solo il 4 novembre 2022, non
sana affatto l’intero periodo di imposta 2022, non sana la difformità rilevabile
rispetto alla previsione statutaria, che non è mai stata modificata, non rileva –
come non rileva la stessa LR 45/19 nell’originaria formulazione dell’art. 23 –
neanche ai fini dell’applicazione dell’art. 11 ter del dlgs 118/2011.
Infatti, come chiaramente definito dal Procuratore Generale della Corte dei
Conti in occasione dei giudizi di parifica dei rendiconti regionali 2020 e 2021,
i Consorzi di Bonifica sono enti strumentali della Regione, ai quali oltre il
citato art. 11 ter del dlgs 118/2011, tra le altre cose si applicano le regole del
Testo Unico delle Società Partecipate, con tutte le conseguenze ivi previste e
nel caso in esame disattese.
2) Introduzione della tariffa binomia al fine di venire incontro alle
esigenze dei consorziati proprietari di vaste aree agricole.
Tale affermazione poteva essere vera nel 2004, allorquando alcuni
consorziati hanno giudizialmente preteso ed ottenuto l’introduzione della
tariffa binomia, per la quale è stata preordinata la modifica dello statuto
consortile allora vigente. Ma sin dal 2015, e segnatamente in forza del
recepimento della condizionalità ex ante per l’accesso alle misure di sostegno
europee del periodo 2014-2020, la tariffa binomia è un obbligo per qualsiasi
gestore di risorse idriche a fini irrigui, in forza delle Linee guida, allegate al
DM Mipaaf 31/7/2015, per la regolamentazione da parte delle Regioni delle
modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo, secondo quanto
disposto dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 – Sezione II – Punto 6.1.4.
Dunque, non esiste alcuna agevolazione in capo ai titolari della tariffa
binomia, ma la semplice applicazione delle norme vigenti e di quelle utili al
corretto utilizzo della risorsa idrica.
Mentre la binomia dovrebbe essere la regola – e non una agevolazione -, il
Consorzio la riserva solo a pochissimi consorziati, continuando ad utilizzare
per la quasi totalità dei contribuenti la tariffa monomia.
3) Sugli aumenti tariffari del 2021: “detto aumento grava per il 70% sui
contributi extra agricoli e sui titolari delle concessioni agevolate a richiesta
(c.d. “tariffa binomia”), mentre il restante 30% grava sulla contribuenza
agricola. Si precisa che per detto ultimo aumento interessante la
contribuenza agricola il Consorzio di Bonifica ha stabilito di rinviarne
l’esigibilità all’anno 2022, e ciò al fine di venire incontro alle problematiche attraversate dagli agricoltori.”
La sintassi della suddetta affermazione è volutamente “fuorviante”, perché
gli aumenti tariffari del 2021 (contributi suppletivi) hanno gravato per il
100% sugli utenti extra agricoli e sui titolari della tariffa binomia, mentre
l’aumento del 30% a carico degli operatori agricoli “agevolati”,
successivamente ridotto al 20%, non è stato rinviato per la sua esigibilità al
2022: in realtà non è stato proprio applicato nel 2021.
È ulteriormente fuorviante perché accredita un riparto degli aumenti nella
proporzione 70%/30% tra le due categorie, mentre in effetti nell’anno 2021
gli aumenti recati dal contributo suppletivo (per quell’anno al 100% a carico
della contribuenza extra agricola), sommati a quelli del 2022, sono stati pari a
4,5 milioni di euro, gravanti nel biennio per l’87% sui contributi extra agricoli
e gli agricoltori “non agevolati” della tariffa binomia, e solo per il 13% sugli
agricoltori agevolati.
Incidenter tantum vi segnaliamo che allorquando il Consorzio disponeva
gli aumenti del 2021, ne destinava una piccola quota, pari a 600 mila euro, a
carico delle c.d. gestioni speciali, definendo le entrate assestate del bilancio di
previsione 2021 per questa categoria (cap. 29 delle entrate) in euro 3.740.000.
Tuttavia, nel bilancio di previsione successivo, approvato il 28/4/2022, la
predetta voce di bilancio veniva riportata per soli 3.140.000 euro, eliminando
di fatto un residuo attivo di 600 mila euro che ci chiediamo, tuttora, dove sia
andato a finire.
4) Tra le ragioni sottese all’aumento della contribuzione 2021, secondo
il Consorzio, ci sarebbe il “venir meno di entrate derivanti dalla attività di
rilevanza economica a parziale copertura dei costi di distribuzione idrica”.
È evidente che la misura del contributo non possa essere influenzata dalle
vicende delle attività economiche aliunde gestite, non fosse altro per la
previsione dell’art. 2 della L.R. 19/2013 (comma 2: “Dalle funzioni conferite
ai Consorzi di Bonifica dalla presente legge non possono derivare nuovi o
maggiori oneri a carico dei consorziati”), ma a tal proposito è nota la tesi del
Consorzio che gli elevati utili di queste attività avrebbero (almeno fino al
2016) contribuito a tenere contenuti i contributi consortili.
Il Consorzio non ha mai contribuito a spiegare come può aver determinato
utili o perdite delle attività economiche senza aver mai tenuto una contabilità
economica per centri di costo e, soprattutto, come sia possibile che dopo 6
anni di continue perdite, accreditate a tali attività almeno nelle relazioni ai
bilanci, ancor oggi queste continuino ad erogare fondi alla contribuenza
consortile a dispetto delle perdite registrate nei confronti di ACA e Comune di Chieti.
5) che gli aumenti del 2021 e del 2022 siano stati “all’unanimità
condivisi anche dalle Organizzazioni di categoria convocate in apposita
riunione tenutasi in data 13 settembre 2021”.
Vorremmo richiamare la vs. attenzione su questo passaggio, che fa venire
alla luce una forte criticità nell’attività personale del Commissario, del
Consorzio come ente pubblico, dei partecipanti singolarmente a quella
riunione del 13 settembre 2021 per le ragioni di seguito spiegate.
Ci si riferisce ad una riunione della Consulta Consortile nella quale erano
presenti, oltre al Commissario, il direttore Tenaglia, il dirigente Garofalo, i
rappresentanti delle organizzazioni agricole Coldiretti (Merz e Perillo), CIA
(Di Zio), i membri della Consulta (avv. Pierdomenico, Colangelo
Confagricoltura, Speranza e Orlando, oltre la segretaria verbalizzante.
In questa riunione i partecipanti, quali rappresentanti delle organizzazioni
professionali agricole, sollecitavano il Consorzio ad assumere le decisioni in
ordine agli aumenti del 2021 e 2022 secondo particolari modalità1, quelle che
avrebbero consentito che gli aumenti gravassero per l’87% sui contributi extra
agricoli (e degli agricoltori binomi non agevolati) e per il 13% sui contributi
agricoli (gli agricoltori monomi agevolati).
Il rappresentante Coldiretti Merz proponeva altresì di rendere nota questa
deliberazione, definendola “operazione verità”, volta a far conoscere i reali
motivi sottostanti gli aumenti, cioè le insolvenze della società ACA spa e del
Comune di Chieti, e tutti approvavano questa particolare indicazione, salvo
lasciarla accuratamente inevasa e per di più dimenticata dal Consorzio, che
continua a sostenere che siano le gestioni speciali a contribuire al
contenimento dei contributi consortili.
Vi chiediamo di accertare se in quella riunione, nei confronti del
Commissario Battaglia, al quale è stata delegata una funzione pubblica di
natura tributaria, si sia concretizzata una vera e propria attività di lobbying
diretta, e non di mera concertazione tra le parti sociali, risultando assenti le
rappresentanze di circa 20 mila utenze direttamente interessate (quelle extra agricole).
L’effetto è stato – senza alcun ombra di dubbio – che circa 20.000
contribuenti (gli extra agricoli e gli sfortunati con binomia) abbiano subito un
aumento del contributo 7 volte superiore ai restanti 7000 (gli agricoli
agevolati), disattendendo così non solo alle regole normative che informano il
calcolo del contributo di bonifica, che certamente non può essere calcolato per
favorire qualcuno a danno di altri, ma anche ai principi di uguaglianza e
capacità contributiva nell’applicazione di un tributo.
6) secondo il Consorzio l’aumento del 70% grava “sui contributi extra
agricoli e sui titolari delle concessioni agevolate a richiesta (c.d. “tariffa binomia”)”.
Prima della nota del Commissario in commento e nelle delibere di
contribuenza almeno degli ultimi dieci anni non v’è traccia alcuna che le
utenze binomie fossero incluse tra quelle extra agricole.
Dalla disamina delle fonti regolamentari del Consorzio (Piano di Classifica
e Regolamento irriguo) non ci risulta la possibilità di questa inclusione,
pertanto vi segnaliamo i passaggi amministrativi che hanno condotto alla
decisione di includere i titolari di concessioni agevolate a richiesta c.d. tariffa
binomia tra i contribuenti extra agricoli.
La delibera 32/2021, che aveva previsto gli aumenti del 2021/2022, in
nessuna parte accredita questa inclusione, limitandosi a distinguere tra
contribuenza agricola ed extra agricola, e non v’è dubbio che i titolari di
tariffa binomia per definizione siano contribuenti agricoli.
Anche nella riunione della Consulta allargata alle OOPP Agricole del
13/9/2021 l’incremento tariffario veniva deliberato: “… esclusivamente per
gli usi extra agricoli per l’anno 2021, posticipando l’aumento del tributo per
l’uso irriguo nel primo trimestre 2022”.
Le successive delibere nn. 9/2021 e 44/2021, disciplinando le liste di carico
contributivo irriguo rispettivamente per gli anni 2021 e 2022, includono
espressamente i titolari di tariffa binomia tra quelle agricole ivi regolamentate (al codice EPTB).
Solo per un rinvio richiamato in “nota” e chiaramente specificato come tale
(“tariffa binomia: già iscritta come concessione con il cod. 70 (71e 72)
consumo a contatore”), nelle suddette delibere la misura della tariffa binomia
è indicata nel tariffario che regolamenta le tariffe per le concessioni
“precarie”, ma non per questo assimilandone l’uso agricolo all’uso extra agricolo.
Nei mesi di maggio e giugno 2022 venivano depositati due distinti ricorsi
al T.A.R. nei quali, inter alias, veniva sollevata la questione del trattamento
differenziato all’interno della medesima categoria di contribuenza, quella agricola.
Nel febbraio 2023 la questione veniva proposta all’attenzione della Giunta
Regionale con la petizione del nostro Comitato, e solo il 6 marzo 2023, con la
nota 6.3.2023 del Commissario avv. Battaglia, vs. rif. prot. n. 96466 del
7.3.2023, compare per la prima volta l’assimilazione degli utenti a tariffa
binomia con quelli extra agricoli (industrie, impianti sportivi ecc..).
Alla luce del descritto iter amministrativo non ci risulta, quindi, nessun atto
amministrativo, diverso dalle dichiarazioni a voi rese dal Commissario, su cui
possa fondarsi tale decisione.
* * *
Pur comprendendo l’orientamento attendista del Consorzio con riferimento
al pronunciamento del T.A.R., riteniamo che sia comunque opportuno
verificare i fatti che vi abbiamo segnalato, e ciò in ragione dei poteri di
vigilanza demandati al Dipartimento Agricoltura ai sensi della L.R. n.
45/2019, come da voi stessi correttamente richiamato.
Nell’auspicio che nell’esercizio dell’autorità che vi compete, anche
supportato dalle molteplici segnalazioni dell’organo di controllo
specificatamente dedicato (Collegio dei Revisori), possiate contribuire ad
indirizzare il comportamento del Consorzio al rispetto delle norme vigenti ed
a quelle regolamentari e statutarie che esso stesso si è dato, scongiurando così
l’esercizio di ulteriori azioni a tutela dei contribuenti ingiustamente ed
illegittimamente lesi dalle determinazioni dell’ente.
Distinti saluti.
il Comitato Bonifica Sostenibile
CITTÀ SANT’ANGELO, LE OPPOSIZIONI: TRE MESI SENZA CONSIGLIO COMUNALE. L’AMMINISTRAZIONE È POSSIBILE TROVARLA SOLO ALLE PASSERELLE E ALLE INAUGURAZIONI
MUSICAL E VIA CRUCIS IN DIALETTO ANGOLANO A CITTÀ SANT’ANGELO
L’Unita pastorale di San Michele Arcangelo – Madonna della Pace, il parroco Don Lorenzo Di Domenico, il vicario don Paolo Lembo, con il patrocinio del Comune di Città Sant’Angelo hanno il piacere di presentare il musical “Un’altra storia d’amore” eseguito dai ragazzi della “Bottega del Talento”, inoltre sarà recitata la Via Crucis in dialetto angolano di Ferdinando Giammarini. Tutto questo sarà messo in scena presso il teatro comunale sabato 1° aprile con inizio alle ore 21, l’ingresso è a offerta e l’intero ricavato sarà impiegato per sovvenzionare la partecipazione dei ragazzi al GMG (Giornata mondiale della gioventù) che si terrà dal 26 al 31 luglio a Lisbona.
PESCARA, FIORILLI: ANCHE PESCARA TORNERÀ AD AVERE LA SUA AREA CAMPER
“Anche Pescara tornerà ad avere la sua Area Camper Service, ovvero una zona dedicata alla sosta a breve termine dei camperisti, per lo scarico dei reflui accumulati durante il viaggio lungo linee riservate, il ricarico dell’acqua per poi ripartire lungo il proprio percorso. Lo ha deciso il Consiglio comunale approvando la mozione presentata con il consigliere Giampiero Lettere. Parliamo di un’area strategica per tornare a inserire Pescara in un circuito del turismo ‘fai da te’ che vede ogni giorno viaggiare migliaia di utenti, soprattutto di nazionalità straniera, che amano lo stile mordi e fuggi della tappa breve per poter visitare e conoscere una molteplicità di luoghi, un frammento che oggi ci vede esclusi proprio per l’assenza di aree specifiche”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale Berardino Fiorilli che ha depositato con il collega Lettere la mozione sottoposta al voto dell’assemblea.
“In Europa esiste un parco circolante di camper e caravan (dati ufficiali 2019) di circa 5 milioni e settecentomila veicoli, un volume – si legge nella mozione – che è aumentato negli ultimi 5 anni del 22,3%. Il ‘camper style’ sta diventando sempre più diffuso perché i valori che interpreta sono sempre più condivisi: la libertà di partire quando si vuole, il desiderio di vivere a contatto con la natura, il ritorno ad una dimensione umana, la voglia di portarsi sempre dietro il proprio animale d’affezione.
Parliamo dunque di un flusso turistico importante che è necessario attrarre sul nostro territorio, predisponendo un’accoglienza adeguata al pari dei Paesi già molto attrezzati, quali Francia, Germania e Spagna. I camperisti non sono turisti di ‘seconda fascia’; una ricerca infatti indica che un equipaggio di camperisti spende mediamente fino a 200 euro al giorno sul territorio ospitante. Ad esempio, i camperisti vanno al ristorante almeno tre o quattro volte alla settimana, provvedono all’acquisto di prodotti enogastronomici, visitano luoghi di cultura, pagano per la sosta. I camperisti sono ben disponibili a pagare una quota per sostare in un’area camper che offra servizi e che sia sorvegliata e sicura, e inoltre visitano i territori, partecipano agli eventi locali, ed acquistano i prodotti tipici.
Un’area di sosta può contribuire anche ad un miglior successo degli eventi locali, è dimostrato infatti che se sul territorio è presente un’area di sosta camper, gli ospiti si fermeranno per più giorni anziché poche ore. I camperisti usano il camper più volte all’anno ed anche nei weekend. Il camper non è solo uno strumento per le vacanze classiche. Si stima infatti che l’utilizzo medio del mezzo sia di 79 giorni l’anno. I camperisti pertanto, aiutano a destagionalizzare il turismo. Accogliere tale categoria di viaggiatori significa anche riuscire ad anticipare ed a prolungare la stagione turistica, dato che i camperisti si muovono tutto l’anno favorendo una presenza turistica in bassa stagione o addirittura fuori stagione. I modi per accogliere i camperisti sono molteplici, tra queste: la realizzazione di aree di sosta classiche, o la disponibilità di campeggi o di i camper service.
Con la nostra mozione – ha ancora spiegato il vicepresidente Fiorilli – abbiamo voluto accendere i riflettori su tale opportunità, e, visto che l’Amministrazjone Comunale di Pescara, nel proprio Piano Triennale 2022- 2024, ha già previsto il programma di intervento denominato ‘Realizzazione area attrezzata per camper e parcheggi riviera sud’ che persegue l’obiettivo strategico di incrementare la dotazione organica di parcheggi da mettere a disposizione di coloro che usano il camper per viaggiare e raggiungere i luoghi d’arte o di villeggiatura; nelle more della attuazione di tale importante opera, abbiamo proposto la realizzazione di un’area ‘Camper Service’, ovvero un punto di servizio dedicato dove è possibile avere accesso all’acqua pulita e svuotare gli scarichi, quindi una piazzola attrezzata di apposita caditoia per lo scarico dei serbatoi di raccolta dei reflui dei veicoli ricreazionali (ed utile anche per i bus turistici dotati di toilette), con una colonnina per il rifornimento dell’acqua potabile e di prese di corrente, che possono eventualmente funzionare a gettone.
Si tratta peraltro di un servizio di estrema importanza, poiché oltre alla utilità attrattiva del turismo itinerante, svolge soprattutto la fondamentale funzione di prevenzione di fenomeni di scarico selvaggio lungo le strade. nelle piazzole o nei tombini adibiti alle ‘acque bianche’. E poi per realizzare un’area camper service, è necessario pochissimo spazio con costi assai contenuti”.
MONTESILVANO: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IL BILANCIO DI PREVISIONE 2023
Con sedici voti favorevoli e quattro contrari il consiglio comunale questa sera ha approvato il bilancio di previsione 2023. Il documento prevede un pareggio di bilancio di 109.979.094,99 euro (di cui 51,5 milioni circa di spese correnti e circa 45,5 milioni spese in conto capitale).
“Il bilancio è un documento fondamentale per l’amministrazione comunale ed è importante dal punto di vista programmatico, per tracciare le linee di indirizzo e per lo sviluppo strategico del nostro territorio – afferma il sindaco De Martinis -.
Interverremo sulla città rendendola più bella e più attrattiva con opere importanti, grazie ai fondi regionali e del PNRR, con la riqualificazione di strade, la costruzione di nuove scuole e il restauro di strutture che incrementeranno il turismo. Abbiamo previsto delle cifre importanti da destinare al sociale, attraverso l’Azienda Speciale. Non lasceremo indietro nessuno e incrementeremo anche delle attività per i giovani attraverso somme destinate agli impianti sportivi e a luoghi per la cultura come le biblioteche”.
“L’amministrazione comunale ha previsto investimenti corposi – come illustrato dall’assessore a Bilancio e Finanze Valentina Di Felice – da realizzare con fondi regionali e altri provenienti dal Pnrr. Nei prossimi mesi la città sarà investita da molti cantieri per la realizzazione di numerose opere pubbliche e la riqualificazione di edifici esistenti. Sono stati previsti fondi per la manutenzione straordinaria con 200mila euro per gli asfalti; fondi per le scogliere per la realizzazione di mense scolastiche di via Almirante e via San Gottardo, per la messa in sicurezza di tutti i plessi scolastici di competenza comunale, per gli asili nidi del valore di circa 10 milioni di euro.
Sono previsti 1 milione 488 mila euro per la ristrutturazione dell’edificio comunale, 750mila euro per il Centro Sportivo Trisi, considerato fiore all’occhiello della città, 1 milione 5mila euro per la riqualificazione di corso Umberto, 1 milione per viale Europa, 400mila euro per l’auditorium di Montesilvano Colle, 750mila euro per piazza Montanelli, 3 milioni per via Vestina, 2 milioni 4mila milioni per il lungomare. Inoltre, un milione di euro il restyling del Pala Dean Martin e per Villa Delfico 2 milioni 860 mila euro.
Stanziati fondi pari a 200mila euro per l’illuminazione; 214 mila euro sono destinati alla manutenzione del verde e 23mila a quella dei parchi pubblici. Stanziate somme anche per ultimare il bocciodromo e per la ristrutturazione dell’ex Fea entrambi (400mila euro a testa). Per il sociale sono previsti interventi a minori, servizi per l’infanzia, al Pis, al sostegno disabili all’assistenza dei caregiver, al piano di zona, al progetto vita indipendente, al centro antiviolenza, per un totale di 9 milioni 200mila euro da trasferire all’Azienda Speciale. Per Mare senza barriere 12.500 euro, mentre per il Peba 44.500 euro. Sono stati stanziati fondi per incrementare il numero dei dipendenti comunali e degli agenti della polizia locale attraverso dei concorsi. Le entrate ammontano a circa 10 milioni derivanti dalla Tari e circa 12 relativi all’Imu”.
In mattinata era stata approvata la delibera che indicava la concessione a favore dell’Azienda Speciale del Concessione a favore della Asl di Pescara del diritto di superficie sull’area comunale di via Inghilterra per la realizzazione di un ospedale di comunità e di una casa di comunità mediante PNRR. Il Consiglio, dopo la sospensione alle ore 13 è ripreso nel primo pomeriggio con la discussione di alcune mozioni presentate dall’opposizione e l’approvazione del Dup 2023-25 e del documento finanziario dell’Ente.
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