LORETO APRUTINO: RIMPASTINO DI GIUNTA?
Favole con troppi rospi e senza principi e principesse

Malgrado il clima non sia dei migliori, a Loreto Aprutino si è entrati nella stagione calda della politica. Se a livello nazionale è Renzi a tenere il governo con il fiato sospeso, nel paese Aprutino si è tutti in attesa di sapere cosa cambierà in giunta dopo che il Sindaco Starinieri ha confermato al giornale Il Centro “ci saranno cambiamenti in seno all’esecutivo al fine di poter continuare ad amministrare con trasparenza e per il bene dei cittadini». Starinieri come Conte. Il sindaco di fronte alle rimostranze del suo Assessore Rocco D’Amico, non cede a quello che lui ritiene un gesto di destabilizzazione politica della maggioranza, e decide per il rimpastino di giunta.

Fuori D’Amico e assessorato da assegnare.

I rumors dicono che il segretario del PD Carmen Ranalli abbia espresso la volontà che la poltrona rimanga un gioiello di casa del partito democratico, dal che si deduce che il papabile candidato possa essere Mario Niccolò. Mentre il sindaco da tempo pensa al consigliere Federico Acconciamessa, il giovane di Articolo 1 che, nelle ore successive al famoso consiglio del 30 in cui è esplosa l’ira di D’Amico, ha ribadito l’appoggio della sua compagine alla Giunta e a Gabriele Starinieri.

E Lorenzo Chiappini? Sia che si opti per Niccolò sia per Acconciamessa, lui resterebbe a bocca asciutta ad ingoiare un rospo che, però, a ben guardare, è proprio lui ad aver interpretato per prima, deglutito da uno Starinieri che ha dovuto prender atto dell’adesione del consigliere al Progetto Lega Regionale.

La vita politica di Loreto Aprutino sta diventando ormai una favola in un paese dove i castelli non ci sono più, le zucche non si trasformano in carrozze e dove di rospi ce ne sono veramente troppi ad aspettare il bacio della “principessa”. Belli i tempi quando invece era la contessa a decidere le sorti del vento che fischiava forte. Comunque vada  “e vissero tutti felici e contenti” non sarà mai più il finale perché i cittadini, il cui bene sembra muovere le azioni di tutti, hanno già pagato. La Tari, ovviamente.

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