Il Pd cerca di uscire dall’isolamento in cui si è cacciato un pò costretto dalla sorte e tanto per demerit propri. Sono ore caldissime per la scelta del candidato sindaco: le riunioni si susseguono per trovare la quadra e definire anche una lista senz’altro civica. Sembrava fatta per Andrea Vecchiotti, segretario cittadino del partito democratico. Ma l’intervento del senatore Luciano D’Alfonso e del consigliere regionale Antonio Blasioli, visti in due momenti diversi, sta cercando di cambiare lo scenario e quindi le candidature. Si lavora infatti a un accordo con Vincenzo Ferrante, vice sindaco uscente della giunta di Mario Semproni, uscente anche lui, ma sul versante opposto a Ferrante: quello cioè che sostiene l’aspirante primo cittadino Gilberto Petrucci, assessore al bilancio ufficialmente in campo. Un accordo con Ferrante da parte del Pd provoca qualche malumore nella pancia di un partito democratico obiettivamente logorato dal tempo, dalla batosta delle comunali del 2016 e delle regionali del 2019. In una lista alla quale ormai lavora D’Alfonso, a capo della quale c’è Angela Pizzi preside del “Marconi” che ha accettato, non trova spazio il gruppo di opinione che fa capo all’ex assessore provinciale e comunale Rocco Petrucci, storico sodale di Luciano D’Alfonso. Ma si tratta ad oltranza, dunque. Per presentare le liste c’è tempo ancora fino a sabato prossimo. Con Gabriele Frisa, altro candidato sindaco già annunciato (“Penne ribelle” si chiama la formazione), corrono tutte le realtà di sinistra compresi i Verdi. Penne aspetta. Sullo sfondo, oltre alle questioni socio-economiche più urgenti (futuro della Brioni e un piano strategico di rilancio per il capoluogo vestino), tre cantieri molto importanti che dovranno nei prossimi mesi vedere la luce: la ristrutturazione dell’ospedale (12,5 milioni di euro), la nuova scuola Mario Giardini (tre milioni) e il consolidamento del versante est del centro abitato (cinque milioni di euro). B.Lup.
