BRIONI? BUONE LE PRIME NOTIZIE

Un faccia a faccia denso di novità al palasport. Da una parte almeno 700 dei 760 dipendenti del gruppo Brioni impiegati nei tre stabilimenti vestini di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona mentre collegate da remoto le maestranze della struttura bergamasca di Curno; dall’altra l’amministratore delegato, il francese Mehdi Benabadji che comunque è spesso presente da queste parti. In un’ora il manager del gruppo Kering ha esposto le prospettive di crescita di Brioni, soprattutto per il secondo semestre con l’aumento della produzione grazie ai maggiori ordinativi che garantiranno l’occupazione. Quindi ha escluso ulteriori esuberi dopo una cura dimagrante piuttosto pesante nei dieci anni della nuova gestione: nel 2012 i dipendenti erano circa 1300. Ha poi illustrato (con dei video) i nuovi o rinnovati negozi in Italia (Milano) e all’estero (Dallas, Zurigo, in Cina). Le vendite sono aumentate anche per il “formale”, una storica tipicità dell’alta sartoria. Un’altra notizia di rilievo anche per il centro storico di Penne è l’annunciata riapertura entro quest’anno, nella palazzina di corso Emilio Alessandrini, della scuola per sarti doc sotto l’egida della Fondazione ForModa, ideata dal compianto Lucio Marcotullio e dalla famiglia di Nazareno Fonticoli co-fondatore della casa di moda insieme all’umbro Gaetano Savini. In sintesi l’amministratore ha tranquillizzato i dipendenti sul futuro dell’azienda nel medio periodo. Ha prospettato l’aumento di ore lavorative per le maestranze (probabile che si tornerà alle 36 settimanali) in autunno con ripercussioni positive sul salario. Ha parlato al personale anche Vittorio Quattrone, direttore plenipotenziario della produzione, il quale ha illustrato la nuova dislocazione dei reparti nello stabilimento pennese e in particolare la nuova unità produttiva per la linea Gucci, l’ammiraglia del gruppo Kering che controlla dal 2012 gli stabilimenti locali, distinta dal formale Brioni. È invece saltato l’incontro in Comune con il sindaco di Penne Gilberto Petrucci. 
Berardo Lupacchini

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