L’ex Sindaco di Penne Rocco D’Alfonso replica all’attuale Sindaco Mario Semproni

Gentile Sindaco Semproni,

la sua risposta al Segretario del circolo PD di Penne Andrea Vecchiotti mi spinge a fornire alcuni chiarimenti, senza spirito polemico e in perfetta aderenza alla realtà dei fatti. Nel suo intervento lei cita una serie di atti autorizzativi volti a consentire in anni passati l’apertura di centri commerciali o grandi magazzini a ridosso del centro storico o in zone periferiche di Penne.

Ebbene, l’Amministrazione da me guidata, che è stata in carica dal 2011 al 2016 e che vedeva il Partito Democratico come perno della coalizione, non ha deliberato alcun atto volto ad autorizzare l’apertura di discount o centri commerciali fuori del centro storico. Aggiungo che in alcuni casi da lei citati, come quelli del Lidl o del Conad, l’avvio dell’iter autorizzativo risale ad anni in cui il PD non era neppure nato. Lei e la sua Amministrazione siete liberi di fare tutte le scelte che ritenete opportune, ma almeno per gli anni in cui sono stato Sindaco ritengo utile fornirle i suddetti chiarimenti.

Per i lavoratori della Brioni il PD di Penne ha fatto assai più di una semplice battaglia politica. Quando, nel marzo 2016, la dirigenza dell’azienda presentò un piano comprendente 400 esuberi strutturali (che equivalevano ad altrettanti licenziamenti), la mia Amministrazione fu in primissima linea, insieme alle rappresentanze sindacali (che svolsero un ruolo decisivo), nel contrastare quella decisione sbagliata e assolutamente nefasta. In qualità di Sindaco, insieme ad altri rappresentanti dell’Amministrazione Comunale (tra cui il vice-Sindaco Ennio Napoletano), partecipai a tutti i tavoli convocati dalla Regione Abruzzo (guidata dal PD) per impedire quei 400 licenziamenti che avrebbero rappresentato un colpo durissimo per Penne e l’intera area vestina. In quella vicenda giocò un ruolo prezioso anche il Vice-Presidente della Giunta Regionale Giovanni Lolli (anch’egli del PD!), che promosse e coordinò tutti gli incontri per risolvere la delicata vertenza, costruendo un proficuo rapporto sia con le rappresentanze sindacali che con la dirigenza della Brioni. L’accordo che ne scaturì permise di scongiurare i licenziamenti annunciati salvando diverse centinaia di posti di lavoro. Accanto a questo impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali, che è certamente il più importante e che rivendico con forza, ritengo utile ricordare il contributo di 400.000 euro accordato nel 2017 alla Brioni dalla Regione Abruzzo (a guida PD!) per i danni subiti dallo stabilimento produttivo di Penne nel quadro dei finanziamenti per l’emergenza maltempo. Credo che non ci sia bisogno di scomodare Karl Marx e Friedrich Engels per capire che il Partito Democratico la sua parte per la Brioni l’ha fatta senz’altro! Non da solo certo, ma in stretto contatto e di comune accordo con le RSU e dialogando in modo costruttivo con i vertici dell’azienda.

Per quanto riguarda la manutenzione delle strade comunali, mi limito a ricordare che agli interventi di cui la mia Amministrazione ha avviato i lavori (come la risistemazione e la messa in sicurezza della Strada Colle Maggio-Villa Degna per un totale di 300.000 euro), ne vanno aggiunti altri che il precedente governo cittadino ha programmato con appositi progetti che la Regione Abruzzo ha provveduto a finanziare, come quelli che riguardano la viabilità di Mallo (750.000 euro), la viabilità di Collalto (400.000 euro) e il tratto stradale compreso tra Colle Trotta e Pagliari (350.000 euro). Non mi sembrano risultati disprezzabili e sono comunque il frutto di una buona attività di programmazione e di progettazione.

Per quanto riguarda infine la questione dell’ospedale, il PD di Penne e la precedente Amministrazione Comunale accettarono la soluzione del presidio di area disagiata solo perché, in base ai parametri fissati dal decreto Lorenzin, rappresentava l’unico mezzo per tenere in vita l’ospedale pennese. In Consiglio Comunale votammo comunque a favore dell’emendamento proposto dal consigliere Giovanni Severo per l’inquadramento del nosocomio pennese come ospedale di base, al fine di tenere aperta la strada per altre soluzioni. Inoltre, concordammo con la Regione Abruzzo e con la dirigenza della ASL di Pescara la permanenza presso l’Ospedale di Penne, in deroga al decreto Lorenzin, di alcuni reparti di cruciale importanza quali la Chirurgia, l’Ortopedia, la Ginecologia, la Gastroenterologia e l’Ambulatorio di Cardiologia, che hanno trovato posto all’interno dell’Atto Aziendale. Non mi risulta che l’attuale governo nazionale abbia intenzione di modificare il piano di riordino della rete ospedaliera dell’ex-ministro Lorenzin, come dimostra il DEF approvato dal governo Conte. Fino a quando resterà in vigore, bisognerà fare i conti con esso cercando di operare (come abbiamo fatto noi) con soluzioni in deroga.

Augurandole buon lavoro la saluto cordialmente

Rocco D’Alfonso

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