L’AGGIORNAMENTO DEL KAMA SUTRA DI MARIO “SPARACANNONE” Fiducia al direttore generale Asl in comitato ristretto dei sindaci. Semproni smentisce sé stesso.

Quello del sindaco di Penne, Mario Semproni, è un aggiornamento del Kama Sutra, l’ultima e più ardita posizione del Manuale indiano! Nella seduta del 16 novembre scorso del comitato ristretto dei sindaci, si è espresso per la conferma di fiducia al direttore generale della Asl!

Un auto-inchiappettatura, in contorsione acrobatica! Purtroppo, quella “fiducia” è stata anche un siluro, uno sfregio al suo popolo, pennese e Vestino, che si batte ostinatamente perché l’Ospedale San Massimo continui a funzionare con tutti i reparti e servizi previsti, almeno, per un ospedale “Sede di Pronto Soccorso”. Una battaglia contro la programmazione sanitaria regionale e della Asl di Pescara (“atto aziendale” 2017 del direttore generale) che ne decretano il declassamento a Ospedale di zona particolarmente svantaggiata, un ospedale da campo, insomma. Il sindaco di Penne, una volta tanto coerente con i proclami della sua campagna elettorale e con le linee programmatiche del suo governo cittadino, approvate in consiglio comunale il 4 agosto 2016 (ma fuori bersaglio sul piano amministrativo e normativo) così parlava ad aprile: «Sono stato l’unico sindaco a votare contro l’atto aziendale, a differenza dei colleghi del PD, in quanto la nuova programmazione penalizza notevolmente il presidio ospedaliero San Massimo – ha osservato il sindaco Mario Semproni -… i tagli sono stati concentrati, senza programmazione, solo sulla sanità vestina. Il direttore generale Mancini, evidentemente, conosce molto poco l’area vestina, è all’oscuro perfino dei disagi che stiamo vivendo quotidianamente dopo gli eventi calamitosi di gennaio, oppure conosce molto bene le strategie politiche della Regione Abruzzo che mirano al ridimensionamento dell’ospedale San Massimo. Invito il direttore generale Mancini, pertanto, a modificare l’atto aziendale; siamo pronti a portare in piazza iniziative eclatanti affinché la sanità vestina sia tutelata». Un campione di incoerenza! Dopo aver votato contro l’atto aziendale (il “programma di governo” del direttore generale della Asl), per le gravi ragioni da lui addotte; dopo aver riscontrato che il suo invito alla modifica di quell’atto è andato a vuoto; dopo non aver portato in piazza proprio nessuno se non, eventualmente, qualche suo amico, si presenta in comitato ristretto dei sindaci a manifestare generici rilievi e, poi, in contraddizione con se stesso, esprime apprezzamento per la buona volontà del Direttore Generale a cui conferma la fiducia!!! Buona volontà??? In quale decisione pro San Massimo Mario “Sparacannone” avrebbe vista la buona volontà del direttore generale? Nell’atto aziendale dello stesso direttore generale contro il quale, ad aprile, aveva votato contro e, tuonando, ci aveva anche tenuto a farlo sapere in giro (“Sanità: Sindaco di Penne vota contro Atto Aziendale Asl Pescara”, Lacerbaonline 17 aprile 2017)? Nell’apertura di qualche nuovo reparto o servizio o nell’assegnazione di personale aggiuntivo al San Massimo? Una decisione incredibile, quella del sindaco di Penne, per confusione, contraddizione e incoerenza, anche rispetto al contenzioso instaurato contro la stessa Asl e gli atti dell’ex commissario ad acta, per il declassamento dell’Ospedale Vestino. Una babele politico-amministrativa che lascia basiti e interdetti per disinvoltura. Povero San Massimo e povera Penne.

Giovanni Cutilli

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