Penne: debiti con le imprese per quattro milioni

PENNE – Il Comune è un cattivo pagatore.

Anche a Penne l’amministrazione fa infatti una fatica enorme ad onorare i suoi impegni: al 31 dicembre 2012 le liquidazioni inevase ad imprese e fornitori ammontavano a 4 milioni 633 mila euro. Sono difficoltà serie, dunque. Basate sul fatto che l’ente pennese non riesce a riscuotere le sue entrate, specie i tributi, ed ha così la necessità di inventarsi soluzioni che assicurino risorse compatibili con i flussi dei pagamenti. A tutto svantaggio delle aziende alle prese con una drammatica crisi di liquidità. «Servono 3,2 milioni di euro altrimenti il dissesto sarebbe inevitabile», ha sostenuto l’ex assessore Daniele Patacchini, autore di una sua proposta di risanamento a breve ed a medio termine. A fronte di tutto questo non basta la riduzione della media dei giorni per i pagamenti delle fatture, passata dai 221 giorni del 2010 ai 182 del 2011 fino ai 90 giorni dell’anno scorso. Dati che riguardano solo la quota di debiti che vengono onorati. Il quadro finanziario attuale resta sempre problematico. Del resto, i consuntivi del 2001, 2003 e 2004 (sindaco Paolo Fornarola) e 2011 (sindaci Donato Di Marcoberardino e Rocco D’Alfonso) si sono chiusi con disavanzi pari a 5 milioni e 76 mila euro. Ma ad impressionare è anche un altro dato. Il Comune di Penne ha bruciato, nel periodo 1999-2011, qualcosa come 7 milioni e 581 mila euro di residui attivi. Vale a dire ha eliminato dai propri conti crediti o inesistenti o difficilmente incassabili. Un’operazione che la dice lunga sull’opacità della gestione amministrativa. «È inderogabile- sostiene la dottoressa Antonella Cicoria, responsabile delle finanze – la necessità di avviare tutte le azioni utili all’incremento delle risorse di cassa». Anche perché il ricorso ad interventi straordinari non ha risolto per nulla i problemi di liquidità dell’ente pennese. Su tutto ha acceso un faro la corte dei Conti abruzzese alla quale la segretaria generale Nunzia Buccilli ha inviato una nota che riassume anche l’esistenza di passività potenziali, di diverse richieste di creditori e di pendenze nei tribunali in corso. Un mese fa la magistratura contabile ha convocato all’Aquila il sindaco Rocco D’Alfonso. Ancora top secret l’esito dell’istruttoria.

Berardo Lupacchini

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