PENNE – Un uomo della Chiavaroli, si proclama Mario Semproni, sindaco di Penne. Le sue mosse, come l’ultima sulla governance dell’azienda consortile acquedottistica (voto contro l’amministratore unico e a favore del nuovo consiglio di amministrazione a tre come richiesto da Luciano D’Alfonso), tengono conto della strategia di Federica Chiavaroli, sottosegretaria alla giustizia e pennese di origine, oltre che esponente del Nuovo Centro Destra al governo con il Pd di Renzi.
Dunque, Semproni in una riunione politica ha rivelato di stare da quella parte. Con lui di sicuro Vincenzo Ferrante che ormai ha abbracciato Luciano D’Alfonso che del resto va d’amore e d’accordo con la Chiavaroli. Questo è dunque il volto politico della nuova giunta pennese per chi non lo sapesse o non se ne fosse accorto. E dalla riunione arriva un’altra notizia: Francesca Vecchi, segretaria generale del Comune, resterà al suo posto. Semproni ha detto chiaramente di volerla confermare. “E’ una mia scelta…”, ha spiegato il primo cittadino. La Vecchi, segretaria dal 2013 del Comune non a tempo pieno perché si occupa in convenzione anche di quello di Caramanico, venne scelta dal predecessore di Semproni, Rocco D’Alfonso, su preciso input del partito democratico. La segretaria è da tempo nel mirino della critica specie per le sue omissioni in fatto di trasparenza amministrativa di cui ha la responsabilità giuridica. Alla vicenda del misterioso statuto vigente, oggetto di un’interrogazione parlamentare proprio del Pd, si aggiunge la perla nel suo trascorso incarico di aver tenuto in disparte, in piena campagna elettorale, la relazione del ministero dell’economia che aveva inviato al Comune due ispettrici. Una serie di irregolarità dal 2010 in poi (regalie ai dipendenti e società partecipate senza controlli su tutto), scovate da Lacerba, segnalate al governo ed alla corte dei Conti, ma sottratte alla vista istituzionale dell’allora consiglio comunale per non disturbare la campagna elettorale in corso. Ma al Comune affinché tutto cambi è necessario che resti tutto com’è…