LORETO APRUTINO: IL CUORE DEL CENTRO STORICO PER DON ROMEO PANZONE

Oggi,1 aprile 2023, a Loreto Aprutino  si è svolta la cerimonia per la nuova denominazione di Largo Comunale dedicata a Don Romeo Panzone ( 1927-1993) per la quale, l’impegno della famiglia Panzone, condiviso dalla famiglia Pace e da tantio cittadini, ha contraddistinto il progetto civile.

Una cerimonia sentita alla fine della quale il Sindaco Gabriele Starinieri e Padre Savino D’Amelio, Superiore Generale della Famiglia dei Discepoli e dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, hanno disvelato la targa che riporta la nuova denominazione. A condurre i momenti della condivisione delle parole sulla figura dell’uomo e del sacerdote, Romeo Panzone, Comandante dei Vigili del Fuoco a Teramo e nipote del prelato omaggiato. Dopo la benedizione delle targhe, poste sui entrambi i lati dello slargo stradale, da parte di Don Cesare, nella Chiesa di San Pietro la messa per Don Romeo è stata celebrata da Sua Eccellenza  Arcivescovo Tommaso Valentinetti

Ma chi era Don Romeo Panzone? Quelli della generazione degli anni ’60 hanno avuto con lui il primo approccio all’interno delle famiglie perché già da allora il valore dell’uomo era un punto di riferimento sociale, una pietra morale da raccontare come esempio.

Romeo Panzone nasce a Loreto Aprutino nel 1927. La Grande Guerra, conclusa nel 1918, tra le macerie e le vite spezzate, aveva portato con sé l’obbligo, da parte della Chiesa, di rendere pratico e tangibile l’aiuto da dare alle famiglie povere ed agli orfani. Don Giovanni Minozzi pensò di creare, all’interno dell’Opera Nazionale del Mezzogiorno voluta da lui insieme a Padre Giovanni Semeria, la “Famiglia dei Discepoli” che avesse come missione quella di formare i giovani e gli orfani di guerra affinché il futuro potesse essere nel segno della salvaguardia e progresso di valori etici, umani e culturali. Romeo fu tra i primi ragazzi a trovare, nella formazione religiosa, il senso della sua vita e dell’amore per il prossimo. La frequentazione del ginnasio si divise tra la Certosa di Padula, in provincia di Salerno ed il Seminario di Ofena a L’Aquila dove rimase fino al Noviziato e alla sua professione di Discepolo. Nel 1953 concluse il Corso di Teologia a Roma e fu ordinato Sacerdote. Nel 1970 fu eletto Padre Superiore della Famiglia e vi rimase fino alla morte, nel 1993.

La biografia di quest’uomo eccezionale  potrebbe essere spunto per un Convegno, come sottolinea Michele Leone che, partecipando alla cerimonia di questa mattina, ha voluto ricordare quanto Don Romeo, riuscisse nella pratica delle azioni quotidiane a trasferire a gli allievi del seminario gli insegnamenti alti che facevano parlare cuore e mente con il medesimo linguaggio dell’amore. Lo faceva con la fermezza e la caparbietà di chi ci crede in quello che fa e la delicatezza del rispetto che si deve ad ogni anima in formazione.

Un messaggio di una modernità e di una forza disarmante quello legato a Don Romeo: la verità, forse, potremmo scoprirla tutti ma è la carità che ci distingue nella nostra finitezza umana e su quella, forse, potrà compiersi il rinnovamento di ogni piccolo mondo. La Carità è Cultura, scriveva, ma per allenarsi alla carità ci vogliono fede e studio, raccomandava sempre ai suoi alunni. Un prete vero, don Romeo, la cui scelta sincera e sentita tracima dalle parole, riportate dall’altro nipote, Alessandro Panzone, di una lettera che scrisse appena diciassettenne. Amore è la parola che illumina ogni ringraziamento a sua mamma Luigia e a suo papà Giuseppe e rivelano, nell’intimità del messaggio, quanto il suo ruolo di di fede e fedeltà a Dio, fosse un destino. 

Da oggi, quello che per tutti i loretesi è “lu busc“, luogo di incontri e pause dello sguardo sulle case che intercettano il Gran Sasso, sarà Largo Don Romeo Panzone dei Discepoli. Se il suo ricordo si espande come un profumo nelle vie del centro storico che lo videro bambino, se il suo corpo riposa nel silenzio amato della valle di Ofena, da oggi in poi appuntamenti e giri saranno a “Largo Don Romeo” ! Ad perpetuam rei memoriam.

S.d.L.

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