Oggi si è svolto un incontro tra il dirigente della Provincia Marco Scorrano e i rappresentanti del Consiglio Direttivo del Comitato SP 64, Francesco Palumbo e Filippo Menna, sulla risoluzione del problema delle frane sulla strada tra Lettomanoppello e Roccamorice. Il Comitato SP 64 ha ribadito la contrarietà alla realizzazione del Ponte Celestino V.
La Provincia di Pescara, attraverso il dirigente Scorrano, nel pieno esercizio delle proprie competenze in materia di viabilità, ha invece spiegato la irrinunciabilità dell’intervento per il superamento delle criticità esistenti e per il miglioramento delle condizioni obbligate di sicurezza e accessibilità del territorio, evidenziando che “l’Ente ha agito e continuerà ad agire nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza, efficienza ed efficacia, contemperando le esigenze di sviluppo infrastrutturale con le imprescindibili istanze di tutela ambientale, paesaggistica e culturale”.
L’Ingegnere della Provincia, Scorrano, ha spiegato come “l’intervento è volto al recupero della necessaria sicurezza stradale”, e che “la realizzazione del Ponte Celestino V è finalizzata al superamento dei rilevanti rischi connessi alla situazione viaria attuale, causata da una conformazione orografica del territorio, al tempo non presa in alcuna valutazione comparativa di rischio, caratterizzata da instabilità geomorfologica e suscettibilità a fenomeni di dissesto.
La viabilità realizzata precedentemente è senza alcun riferimento al codice della strada, pertanto sono state realizzate operazioni di cantiere occasionale che hanno dislocato manufatti viari senza nessuna valutazione prospettica di rischio. La nuova opera consentirà finalmente lo spostamento in sicurezza tra i Comuni di Roccamorice e Lettomanoppello, poiché verranno eliminati i numerosi punti neri, privi di ogni visibilità viaria.
Con la realizzazione della nuova infrastruttura si potrà prevenire il rischio di isolamento del Comune di Roccamorice, già accaduto in passato, poiché la viabilità principale è attualmente compromessa da eventi franosi e distacchi di materiale roccioso, riconoscendo essenziale la realizzazione di una dotazione viaria duale, capace di contare almeno su una alternativa per garantire la continuità del diritto alla mobilità e lo spostamento delle comunità di riferimento”.
“Infine – ha detto il dirigente della Provincia – , l’intervento è funzionale al potenziamento dell’attrattività turistica e allo sviluppo socio-economico dell’area nel suo insieme, favorendo l’accessibilità all’univoco quadrante superiore del bacino minerario della Majella di evidente interesse storico-culturale e naturalistico”.
Con riferimento alle osservazioni formulate dagli Enti e dalle Associazioni intervenute nella Conferenza dei Servizi, per quanto concerne gli aspetti procedurali, Scorrano ha, poi, precisato che “la Provincia di Pescara gestirà l’iter amministrativo nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di procedimenti amministrativi e di contratti pubblici, garantendo la trasparenza e la pubblicità degli atti, ed eventuali carenze documentali saranno collaborativamente superate attraverso l’integrazione della documentazione progettuale in corso di ultimazione, anche valorizzando tutti i suggerimenti interventi dagli Enti preposti.
In merito agli aspetti ambientali, la Provincia di Pescara è pienamente consapevole della rilevanza ambientale dell’area interessata dall’intervento e si impegna al rigoroso rispetto della normativa in materia di tutela della biodiversità, della qualità dell’aria e delle acque, e di gestione dei rifiuti, precisando che il progetto redatto, verrà completato prevedendo misure di mitigazione e compensazione degli impatti ambientali, in linea con quanto abbiamo riscontrato durante i colloqui istruttori con gli enti terzi e partecipi, poiché competenti, al fine di garantire la sostenibilità dell’intervento e la conservazione degli habitat naturali, e ribadendo che le procedure di VINCA e VAS sono in corso di svolgimento e che gli esiti delle stesse saranno debitamente presi in considerazione ai fini della decisione progettuale finale.
Con riferimento agli aspetti paesaggistici e culturali, il progetto, unitamente alla documentazione integrativa, è stato rielaborato in conformità con le prescrizioni della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, al fine di garantire l’armonico inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico e la tutela dei beni culturali presenti nell’area, e si è proceduto ad un’accurata analisi del contesto storico-culturale, prevedendo, poiché necessario, interventi di valorizzazione e riqualificazione delle aree limitrofe.
In relazione agli aspetti sismici e idrogeologici, il progetto è stato redatto nel rispetto delle normative tecniche in materia di costruzioni in zona sismica, al fine di garantire la sicurezza e la stabilità dell’opera, e sono state condotte a più riprese approfondite indagini geologiche e idrogeologiche, al fine di valutare i rischi connessi alla stabilità dei versanti e alla presenza di risorse idriche, e di individuare le soluzioni progettuali più idonee a mitigare tali rischi.
Si confida, pertanto, in una collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, al fine di pervenire ad una decisione condivisa e rispondente all’interesse pubblico che collochi il territorio nella sua massima espressione di significato culturale, ambientale, turistico, rimuovendo le insostenibili situazioni di pericolo che la viabilità attuale in esercizio pone alle popolazioni interessate e alle istituzioni del posto”.
Di Blasio, Palumbo, Scorrano e Menna