Scandalo al Carmine: Regione, cosa fai? Si muove la commissione parlamentare d’inchiesta

Ospedale Penne
Ospedale Penne

Sprechi italiani, l’ospedale fantasma. Quindici milioni di euro, mai aperto

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Scandalo al Carmine: Regione, cosa fai? Si muove la commissione parlamentare d’inchiesta

PENNE – Ora Roma vuole sapere dalla Regione il perché a Penne sia nel degrado buona parte del centro del Carmine: una struttura sanitaria concepita per essere un manicomio, ma poi mai riconvertita pienamente e già costata oltre 15 milioni di euro dagli anni ’70 ad oggi. La commissione parlamentare d’inchiesta sugli sprechi e sugli errori nella sanità vuole saperne di più, tanto di più, e lo chiede alla Regione. Antonio Palagiano, il suo presidente, interroga così Gianni Chiodi: “Un caso assurdo di spreco, in un immobile enorme dove ci sono arredi ed attrezzature in degrado. La Regione dica cosa vuol farne e spieghi come è potuto accadere tutto ciò!”. C’è anche un teatro al suo interno di oltre 200 posti. Doveva essere dunque un manicomio, poi la riforma li abolì ma da allora il suo destino è rimasto sospeso. Il Carmine ospita il distretto sanitario: troppo poco. L’ospedale San Massimo non ci andrà: costa oltre 30 milioni il trasloco. “Nei nostri piani-ha spiegato Claudio D’Amario, il direttore generale della Asl di Pescara- c’è un investimento con fondi aziendali per togliere il degrado e fare in modo che si possano curare al Carmine quei malati come tossicodipendenti e con disturbi psichici che sono in cura in strutture di fuori regione”. Ma neppure si sa di chi sia la proprietà dell’immobile. A distanza di 24 anni è ancora in corso una causa per il mancato esproprio alla famiglia Cutilli di parte dei terreni. Deve pagare il Comune che non può però disporne.

OSPEDALE CARMINE: PDL PENNE, ISTITUIRE FONDO IMMOBILIARE PER APRIRE STRUTTURA «La struttura sanitaria del Carmine potrà essere aperta solo utilizzando fondi di privati; oggi, con la spending review, è impensabile reperire fondi per aprire un nuovo ospedale o centro sanitario. Proponiamo di attivare un fondo comune di investimento immobiliare tra Comune (proprietaria dei terreni), Asl (proprietaria dell’immobile sinora costruito), Università d’Annunzio e privati. Esempi del genere, in Italia, ci sono e sono funzionanti come è accaduto recentemente a Perugia». Lo sostiene in una nota il coordinamento cittadino del Pdl di Penne che commenta l’interrogazione parlamentare di Italia dei Valori. «Come è evidente in passato ci sono stati sprechi incontrollati nella gestione della sanità regionale; secondo gli studi della Asl di Pescara, difatti, per aprire la struttura del Carmine, più volte riconvertita, oggi sono necessari circa 30 milioni di euro. L’unica strada perseguibile, ma l’ultima parola spetta sempre al Commissario Chiodi e al direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D’Amario, è quella del fondo comune di investimento immobiliare al quale potrebbero partecipare enti e privati, in particolare banche. Noi siamo convinti che sia questa l’unica possibilità per donare alla comunità una struttura così grande e strategica per il territorio vestino, che potrebbe ospitare, inoltre, un centro per malati oncologici o una residenza per anziani. Vogliamo ricordare che l’immobile è ubicato a pochi metri dalla riserva naturale Lago di Penne e dunque si coniuga bene con il progetto di recupero finalizzato al comparto sociale. Nei prossimi giorni – conclude il Pdl di Penne – chiederemo un incontro ufficiale al Presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, e al Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, per affrontare questo tema»

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