PENNE – Nessun settore o reparto chiuderà, ma subirà un taglio di 60 addetti: è questa la novità emersa dalla comunicazione con cui Roman Style spa e Brioni spa annunciano l’avvio della procedura di mobilità forzata, ai sensi della legge 223 del ’91, rispettivamente per 52 ed 8 lavoratori.
Il tutto motivato da una ristrutturazione aziendale. Troppi i costi non direttamente legati alla produzione e così la proprietà francese va avanti da sola dopo che la concertazione con i sindacati, durata otto mesi nel 2013, si è interrotta il 20 dicembre. La Cgil ha in mano un ordine del giorno votato dai suoi iscritti. “Secondo me-spiega Domenico Ronca, segretario provinciale dei tessili- c’è ancora la possibilità di un accordo, saltato per la rigidità aziendale. Noi eravamo disponibili ad una mobilità volontaria incentivata. Brioni ha anche insistito nel rifiuto a darci garanzie per il futuro su eventuali nuovi esuberi. Adesso noi riproponiamo la cassa integrazione straordinaria, individuando i lavoratori con i criteri della legge 223 come carico di famiglia ed anzianità di servizio”. La Cisl, per bocca del segretario provinciale Leonardo D’Addazio, aspetta l’esito dell’assemblea di martedì dei lavoratori.