Trasparenza: Difensore civico regionale censura D’Alfonso

PENNE – Il difensore civico della Regione censura l’amministrazione D’Alfonso.

E le impone di rivedere le tariffe istituite nel giugno scorso con cui obbliga chi volesse richiedere al Comune la riproduzione di un atto a pagare 50 centesimi a foglio A4 (70 cent per un A3, l’intero costo per un altro formato), mentre per poter estrarre atti vecchi di un anno (o più) ben 10, 14 o 24 euro a seconda dell’anzianità per ciascun documento richiesto. Insomma, una sorta di nuova tassa secondo il Pdl cittadino che, su iniziativa di Antonio Baldacchini, si è rivolto all’avvocato Nicola Sisti, difensore civico regionale. Questi ha raccomandato al Comune di adeguare i diritti di accesso agli atti facendo riferimento a quanto stabilito nel 1993 dalla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi. Scrive Sisti: «L’importo deve essere equo e non esoso, in quanto la pretesa di un importo elevato costituirebbe un limite all’esercizio del diritto di accesso. Per quantificare tali costi-aggiunge il difensore civico regionale- la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, suggerisce di prendere a riferimento, e di non scostarsi più di tanto, le tariffe indicate dalla direttiva del 1993 ritenendo equo raccomandare la fissazione di un corrispettivo onnicomprensivo di lire 500 per il rilascio da una a due copie, di lire 1000 da tre a quattro copie e così di seguito». Il Pdl di Penne: «Con il parere licenziato dal Difensore civico regionale viene cancellata finalmente la tassa di nome “Rocco D’Alfonso”, che lui ha imposto ai cittadini pennesi per esercitare il diritto di accesso agli atti amministravi del Comune». Così il commento di Antonio Baldacchini, coordinatore cittadino del Pdl di Penne, sul parere del Difensore civico Nicola Sisti.

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