PENNE – La nuova scuola Mario Giardini può aspettare.
Nessuna fretta, il rinvio di un anno della progettazione definitiva la dice lunga sui tempi della sua realizzazione voluta fortemente dall’aspirante primo cittadino Ennio Napoletano. Prima del voto del 5 giugno che ha decretato la disfatta del partito democratico, sono arrivate le novità con la proroga della progettazione di 12 mesi. Il 26 maggio il Comune ha recepito il progetto definitivo dell’opera su cui però, secondo il responsabile unico del procedimento Piero Antonacci, sarebbe stato necessario apporre una riserva e cioè che per l’impianto Tvcc e di video sorveglianza sia effettuata una revisione in fase di progetto esecutivo, accettata dall’appaltatore e dal progettista. E dire che l’ex assessore ai lavori pubblici Gabriele Pasqualone diversi mesi fa annunciava l’imminente inizio dei lavori! Del cantiere infatti non c’è traccia in via dei Lanaioli, se non una recinzione dell’area da parte della impresa Corbo Group spa che si è aggiudicata il contratto di disponibilità e che poi l’ha girato alla propria Progetto Scuola Penne srl. A questa società di progetto, l’ente pennese dovrà trasferire le somme che con il contratto di disponibilità firmato un anno fa si è impegnata a versare per la costruzione delle aule, vale a dire 200 mila euro l’anno di canone per 25 anni, 728 mila euro di contributo regionale a fondo perduto della Protezione civile (ammesso che vi sia ancora), 30 mila euro quale riscatto finale per il trasferimento della proprietà. Il contratto stipulato, oltre ad essere particolarmente gravoso per la pubblica amministrazione, è fortemente penalizzante sul versante fiscale, perché il prezzo è soggetto ad un’aliquota pari al 10% mentre il canone ad una del 22% generando costi che, nella maggior parte dei casi, non sono recuperabili. Il Comune quale soggetto d’imposta eroga infatti prestazioni esenti dall’applicazione dell’Iva. Intanto, per Roberto Corbo si è riaperta la partita giudiziaria a Perugia. Nel processo sull’appaltopoli, l’imprenditore casertano, arrestato nel 2008, è stato assolto in primo grado dal tribunale di Perugia che però aveva deciso di non utilizzare le intercettazioni della squadra mobile. Nell’appello, in corso nel capoluogo umbro, la corte ha ribaltato quanto sostenuto dai giudici di primo grado e ha riabilitato le intercettazioni. Ma la prescrizione sembra dietro l’angolo. In ogni caso, Roberto Corbo a Penne è di casa, è diventato proprietario di due locali commerciali: il bar D’Angelo in piazza Luca da Penne (valore contabile di 177 mila euro) e di un locale sotto il liceo, in via de Sterlich, valutato 94.608 euro. I due immobili, in fase di vendita da parte del Comune con delibera consiliare del 29 settembre 2014, concretizzano la compartecipazione comunale di 250 mila euro all’intervento complessivo di 900 mila euro, finanziato per la restante parte dalla Regione, per la messa in sicurezza della scuola media Paratore il cui appalto è stato vinto proprio dalla Corbo Group spa. La progettazione invece è stata affidata da Piero Antonacci, responsabile unico del procedimento, alla Sigmaprogetti ingegneri associati di Penne, da sempre vicina al partito democratico, per 91 mila euro che ha offerto un ribasso pari al 4,95% rispetto ad una base d’asta di euro 96.175,74; la migliore offerta in relazione agli altri quattro professionisti invitati alla gara (fra cui l’ex responsabile esterno dell’urbanistica comunale nonché esponente del Pd di Collecorvino l’architetto Antonio Mergiotti, quindi gli ingegneri di Montesilvano Gianfranco Colantoni ed Antonio Prosperi, Ediseo Granchelli di Civitella). A far discutere è il corrispettivo posto a base d’asta di una procedura caratterizzata da un avviso di indagine di mercato propedeutica all’affidamento di incarichi professionali sotto i 100 mila euro.
Berardo Lupacchini