ELEZIONI PENNE: GILBERTO PETRUCCI, CANDIDATO SINDACO
“Rappresenta la sintesi migliore per guidare la città nei prossimi cinque anni”, l’imprimatur di Mario Semproni

E’ Gilberto Petrucci, 41 anni, assessore comunale al bilancio, il candidato sindaco che raccoglierà l’eredità dell’attuale primo cittadino, Mario Semproni, il quale ha scelto di non ricandidarsi per il secondo mandato. La scelta di Gilberto Petrucci rappresenta dunque la continuità amministrativa che sarà rafforzata con l’ingresso di un polo civico al quale hanno aderito uomini e donne espressione della società civile pennese. Cittadini che vogliono impegnarsi per il bene comune – ha sottolineato il candidato sindaco Gilberto Petrucci – L’epoca delle ideologie è terminato. Occorrono responsabilità collettiva e competenza. Penne deve tornare ad essere la città delle opportunità. Una città viva e capace di anticipare le migliori tendenze economiche e culturali. Nei prossimi giorni incontrerò le associazioni cittadine, i movimenti e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali per raccogliere le migliori idee che andremo a proporre nei prossimi cinque anni. Voglio ringraziare il sindaco uscente Mario Semproni, persona generosa e straordinaria, che mi affiancherà in questa nuova avventura personale, e l’intera squadra per la fiducia e per il sostegno. Iniziamo un nuovo corso. E lo faremo insieme e senza distinzione di appartenenza politica. Noi crediamo nei pennesi.

Il sindaco uscente Mario Semproni è fiducioso: “Gilberto Petrucci rappresenta la sintesi migliore per guidare la città nei prossimi cinque anni. Ha competenze amministrative e politiche. Continueremo a lavorare insieme per rilanciare Penne e lo faremo con nuove energie. Nonostante le calamità naturali – ha concluso Semproni – abbiamo realizzato gran parte del nostro programma amministrativo tra cui la riqualificazione dell’edilizia scolastica, dell’impiantistica sportiva e del patrimonio viario nonché promossi eventi importanti e risanato il bilancio con la riduzione della pressione tributarie alle fasce più deboli”.

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