DISCARICA E SIG, L’ORA DEGLI INGEGNERI

PENNE – La Deco dunque ha cominciato ad occuparsi dei lavori di bonifica e messa in sicurezza della discarica di Colle Freddo.

Entro un paio di mesi dovrà concluderli, sempre che nel frattempo il consiglio di Stato il 22 settembre non ribalti di nuovo la situazione riattribuendo il cantiere di 2 milioni 464 mila euro alla Delta Lavori spa di Sora che si era aggiudicata l’appalto poi soffiatale appunto dalla Deco, seconda in graduatoria, perché nel bando di gara non era stata prevista l’iscrizione all’albo nazionale gestori ambientali quale requisito di ammissione. Vi è una diffida di fine 2015 del governo affinché i lavori si facciano al più presto, pena la revoca dei fondi. Nel frattempo, la querelle sorta fra gli ordini degli ingegneri e degli architetti su chi abbia effettivamente i requisiti professionali per operare in una discarica è stata chiarita dal consiglio nazionale degli architetti che ha ribadito come “non appare possibile sostenere la competenza professionale dell’architetto”. Ne è derivata la revoca, da parte dell’ufficio tecnico comunale, degli incarichi attribuiti prima del voto del 5 giugno scorso a tre architetti ed a sostituirli dunque con altrettanti ingegneri. 120 mila euro di spese tecniche spacchettate sotto la soglia di 40 mila euro fra la direzione dei lavori per 40 mila euro (Giovanni Colasante: il padre Federico anche lui ingegnere è pennese, si candidò nel 1997 con Marcotullio), la sicurezza per 30 mila euro (Natale Di Battista, Torre dè Passeri) ed il collaudo (15 mila euro) di cui si occupa l’ex assessore ai tempi di Lucio Marcotullio, Luigi Bianchini; mentre è stato confermato un geometra per i rilievi topografici (3 mila euro): Elio Ferrante, nipote dell’attuale vice sindaco Vicenzo Ferrante. Alla Società Intercomunale Gas spa, intanto, al posto del dimissionario Paolo Fornarola, il sindaco Mario Semproni su proposta dell’assessore alle partecipate Gilberto Petrucci ha nominato come consigliere di amministrazione un altro ingegnere: Marcello Solfanelli, teatino, ma ormai pennese di adozione.

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