Penne Città Aperta presenta la ricetta per commercio e centro storico

PENNE –“Una legge regionale ad hoc e una governance specifica per rilanciare, recuperare e valorizzare il centro storico di Penne”.

E’, in sintesi, il programma di interventi stilato dal movimento civico “Penne Città Aperta” per rendere più appetibile il centro storico di Penne e migliorarne la capacità attrattiva e la fruibilità. “Da molto tempo il centro storico è abbandonato, degradato e sporco, mentre il commercio cittadino è rimasto incomprensibilmente isolato – spiegano in una nota Emidio Camplese e Gilberto Petrucci, esponenti del movimenti civico “Penne Città Aperta” –. Apprezziamo, ovviamente, i tentavi messi in cantiere, per il settore, dalle ultime amministrazioni comunali, ma finora le buone intenzioni sono rimaste progetti astratti e inefficaci. Come prima iniziativa, nel nostro programma abbiamo promosso presso il legislatore regionale un progetto di legge denominato “Penne Città di mattoni”: un marchio di qualità, che, grazie all’articolo 8 dello Statuto della Regione Abruzzo, consente Penne di fregiarsi di tale titolo. Poi, costituiremo una governace denominata “Penne C’entro”, ovvero una solida partnership tra pubblico e privato, o sinteticamente, una strategica forma di collaborazione tra imprese, associazioni e amministrazione comunale per favorire il dialogo, la condivisione di obiettivi comuni e il coordinamento di politiche ed eventi per programmare e attuare l’attività nel centro storico. In questa ottica prenderemo in considerazione la legge regionale sull’ospitalità diffusa, che noi guardiamo con molta attenzione e interesse. Portare gente in centro non è solo un’iniziativa commerciale ma è un vero e proprio investimento fatto con metodo; noi ci impegneremo a far nascere una prospettiva economica importante per i commercianti pennesi. Infine – conclude la nota di Penne Città Aperta – c’è la riqualificazione del centro storico attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente: il combinato disposto tra il decreto legislativo n. 42/2004 (codice dei beni culturali) e la legge 457 del 1978 (recupero edilizio), calate in un rinnovato Piano particolareggiato, aiuterà ad attivare interventi mirati di carattere urbanistico ed edilizio, accompagnati da iniziative economiche, ovvero agevolazioni fiscali e creditizie per i residenti del centro storico”.

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