Penne: il caso Brioni finisce in Parlamento, Sel presenta un’interrogazione

PENNE – In una nota congiunta, il coordinatore comunale di Sel, Guglielmo di Paolo, e il coordinatore provinciale, Daniele Licheri, hanno posto l’attenzione sulla vicenda occupazionale della Brioni di Penne.

“Il circolo di Sel Penne e la Federazione di Pescara di Sel sono estremante preoccupati per la situazione occupazioanle venutasi a creare in Brioni. Se, come annunciato, dovessero esserci tagli e licenziamenti, potrebbe essere il colpo finale per un’area già segnata da enormi disagi in termini occupazionali, di viabilità e servizi sanitari. Il Circolo di Penne e la Federazione Provinciale si sono immediatamente mobilitati chiedendo aI deputato di Sel, on.Gianni Melilla, di intervenire con una interrogazione per chiedere al Ministro un tavolo con tutti gli attori coinvolti e venire a capo della gravissima situazione. Con la nostra interrogazione chiederemo quindi al ministero del lavoro e dello sviluppo economico di attivarsi affinché sia convocato un tavolo nazionale con i vertici aziendali, i sindacati e la Regione Abruzzo. Ci teniamo ad evidenziare, tra l’altro, i dati allarmanti riferiti dalle organizzazioni sindacali in merito alle prospettive occupazionali dell’organico in Brioni e ci mettiamo a disposizione come partito per poter usare ogni strumento in nostro possesso per essere risolutivi ed aiutare gli operai e le loro famiglie che sono preoccupati per il loro futuro. SEL è da subito a disposizione con i nostri rappresentanti istituzionali Comunali e Regionali per raccogliere proposte e fare quello che la politica deve fare: l’ascolto attento delle ragioni dei sindacati e dei lavoratori dell’Azienda. Avvieremo una campagna provinciale di ascolto e partiremo proprio dalla Brioni per sottolineare come per noi sia dirimente rimettere al centro del governo del territorio la valorizzazione delle eccellenze produttive e il rilancio di complessivo di tutte le aziende che vivono ancora gravi difficoltà economiche rischiando di mettere in ginocchio migliaia di famiglie abruzzesi”.

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