VERSO UN NUOVO OSPEDALE
Apre il cantiere. Per un futuro migliore

Sedici milioni di euro per un cantiere che, si spera, ridarà una prospettiva all’ospedale dell’area vestina che conterà su quattro unità operative complesse, una batteria di servizi ed almeno una risonanza magnetica nucleare che Popoli vanta da anni. Una cerimonia politica e religiosa (c’era l’arcivescovo Tommaso Valentinetti) per dare significato all’evento, ma che nel contempo fa di nuovo sperare i pennesi. Il tutto sotto lo sguardo del procuratore capo della Repubblica di Pescara Giuseppe Bellelli. “E’ un giorno importante per la comunità di Penne e l’intera area vestina: l’inizio dei lavori di ristrutturazione dell’Ospedale “San Massimo”, attesi da quasi 40 anni, e la nuova classificazione sanitaria del presidio pennese (torna ospedale di base con sede di pronto soccorso) rappresentano un segnale di rinascita per il nostro territorio dopo anni di abbandono”, lo ha detto il sindaco Gilberto Petrucci insieme al consigliere regionale pennese di Fratelli d’Italia Leonardo D’Addazio in occasione della cerimonia istituzionale per l’avvio del maxi-cantiere di ristrutturazione.

Tre anni di lavori con l’ospedale funzionante e disagi “da accogliere con il sorriso”, ha commentato il Presidente della Regione Marco Marsilio ricandidato alle elezioni del 10 marzo prossimo. “Sei miliardi in più per la sanità italiana ha appena deciso il Governo. L’intervento di Penne ci permette di far tornare protagonista un ospedale strategico”. C’erano anche il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri (“promesso e fatto: il San Massimo è tornato ospedale di base sede di pronto soccorso”), il consigliere della Lega Vincenzo D’Incecco, l’on. Guerino Testa e l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì:”Non voglio fare polemiche, ma l’operazione Penne fa giustizia di ciò che negli anni scorsi era avvenuto con la retrocessione di quest’ospedale”.

Per la Asl di Pescara, ha parlato il direttore generale Vero Michitelli. “Rafforzare questo presidio significa anche alleggerire la pressione su quello di Pescara. Un ospedale vestino che potrà offrire una risposta sanitaria degna e che i lavori renderanno moderno ed efficiente”. Gli interventi di ristrutturazione interessano sia il sistema tecnologico sia la gestione dell’edificio: quello più antico. Una prima pietra che da queste parti si vorrebbe titolare di un futuro diverso rispetto ad opere strategiche come l’ex manicomio (che marcisce al Carmine), il carcere, le terme e la famosa strada mare-monti anch’essa inaugurata in pompa magna di cui si sono perse le tracce e i milioni di euro. Monumenti allo sperpero cioè. “Non accadrà perché l’ospedale non si fermerà e tutti potranno vigilare”, chiosa il primo cittadino pennese. 


Berardo Lupacchini

 

 

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