Dalle aule di scuola ai banchi del Parlamento: i Licei di Penne contro il femminicidio

Giovedì 8 maggio, infatti, le studentesse Alice Durante, Laura Verri, Ludovica Di Zio, Mariangela Marini, Benedetta Di Donato e Matilde Della Volpe accompagnate dalle docenti, le professoresse Patrizia Buttari, Barbara Caporale e Veronica Micello, hanno varcato la soglia della Camera dei Deputati per partecipare come relatrici all’evento “Arcipelago Donne contro la violenza”

In questa sede è stato presentato il loro libro “Farfalle senz’ali”, edito da Gemma Edizioni, nel quale sono state raccolte le storie di otto donne uccise barbaramente dalle mani di chi avrebbe dovuto amarle. 

Le giovani autrici, alla presenza degli onorevoli Elisabetta Lancellotta, Gimmi Cangiano e Guerino Testa, hanno condiviso un’esperienza che è andata ben oltre la semplice scrittura, trasformandosi in un intenso percorso di crescita emotiva e di consapevolezza. Questo le ha spinte a tradurre i loro pensieri in azioni concrete, dando voce a quelle donne a cui la vita ha negato questa possibilità. Davanti a un’aula gremita con oltre trecento persone, hanno narrato la storia di Laura Russo, vittima della follia omicida del padre, e sottolineato la cruciale importanza del termine “femminicidio”, evidenziando come esso non si limiti a descrivere un omicidio, ma ne denunci il sotteso processo di mortificazione e annientamento psicologico che ha come esito finale la morte violenta della donna. Hanno inoltre descritto il doloroso avvio del processo di scrittura, un dolore che si è poi trasformato in determinazione fino a diventare strumento di cambiamento, acquisendo al contempo la capacità di riconoscere i segnali di un amore tossico.

“Non capita tutti i giorni che un progetto nato tra i banchi di scuola risuoni con tale forza nel cuore delle istituzioni. Ciò, come dirigente di questa scuola, mi rende particolarmente orgogliosa perché testimonia l’impegno e il lavoro quotidiano con cui cerchiamo di lasciare un’impronta nelle coscienze dei nostri alunni. La scuola, infatti,  non è solo preposta alla trasmissione di sapere e nozioni, ma è luogo in cui si forma il pensiero critico, si coltiva sensibilità e consapevolezza. 

Il nostro Liceo non si è mai tirato indietro quando si è trattato di affrontare tematiche di forte impatto sociale, lo dimostra questo progetto di scrittura, impegnativo quanto doloroso, che ha, però, lasciato un segno in queste giovani ragazze che si sono fatte promotrici di cambiamento e di valori condivisi” – queste le parole della dirigente, prof.ssa Eleonora Dell’Oso che ha commentato con commozione e soddisfazione l’esperienza vissuta dalle sue studentesse.

Esperienza altamente formativa, dunque, di “scuola che esce fuori dalla scuola” per farsi promotrice di  un evento sociale di lotta contro la violenza sulle donne. Perché il 25 novembre è una data importante, ma la lotta al femminicidio è un impegno quotidiano.

 

Veronica Micello

 

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