PENNE – “Anche chi c’informa dovrebbe avere un minimo senso di responsabilità”!
Il monito, del tutto puntuale, è del dott. Antonio Graziosi che, in occasione della recente 5^ lezione dell’Università della Liberetà “Nicola Perrotti”, sul tema: “Malattie Stagionale e Vaccinazioni”, ha coordinato gli interventi dei relatori, i dottori Paola Buccella e Pio Pavone. Un argomento di grande rilievo socio-sanitario e di strettissima attualità, in virtù, appunto, della stagione autunnale inoltrata, che richiama la “buona pratica” della vaccinazione, a rischio di desuetudine. Nella sua introduzione, con notevole chiarezza espressiva, il dott. Graziosi ha messo in rilievo, da un lato, i buoni motivi per decidere di vaccinarsi e, dall’altro lato, le conseguenze, in termini di rischi, decidendo di non farlo. Ha anche snocciolato dati molto interessanti sull’influenza stagionale e la vaccinazione. 8 mila e più i morti, in Italia, provocati dai virus della “banale influenza”, della “familiare malattia di stagione”; 760 milioni di euro l’abnorme “costo sociale”, complessivo, del fenomeno epidemico. Il monito lanciato dal dott. Graziosi verso i media nasce dall’esperienza dei condizionamenti generati, in relazione a taluni casi sanitari, da false o fuorvianti supposizioni intorno alle loro cause. Dopo aver affrettatamente additato la presunta causa di alcune morti nel vaccino, poi assolto, si è registrata nella stagione, 2014-2015, una flessione di vaccinazioni di oltre 5 punti percentuali e, in Abruzzo, un vero e proprio crollo, di circa il 28%: un primato nazionale! 6,3 milioni i soggetti ammalatasi in Italia, nella scorsa stagione. Il richiamo al “senso di responsabilità” è giustificato, dunque, dal rischio di indurre, con un’informazione “approssimativa”o “a effetto”, decisioni esiziali per la vita delle persone. Una notizia veicolata da un mezzo di comunicazione “credibile” (più di ogni altro, quello televisivo) può ingenerare e avallare comportamenti preclusivi se non compromissori della buona salute. L’80% delle vittime dell’influenza è costituito da anziani, sopra i 65 anni, ma sono ben 2 mila i soggetti in teoria non a rischio eppure ugualmente deceduti a causa dell’insidiosità dei virus. In Europa, il numero di morti (fino a 250 mila) per influenza giunge fino a quintuplicarsi rispetto ai decessi per incidenti stradali (40 mila). Una sottovalutazione, dunque, anche di tipo psicologico e culturale, quella che, spesso, spinge a “banalizzare” la malattia stagionale al rango di “semplice” influenza che, invece, puntualmente, si rivela un nemico temibile, ostico e anche letale. Per questo, la “copertura vaccinale” è la migliore tutela da un serio pericolo specie per chi, per età, per patologie specifiche o per condizione lavorativa, risulta più esposto alla minaccia. Il dott. Pavone, nel suo ricco intervento, ha svolto approfonditamente il discorso sulle cause, le implicazioni, complicazioni e gli esiti delle malattie stagionali mentre la dott.ssa Buccella ha illustrato la Campagna vaccinale avviata dal 10 novembre dalla Asl di Pescara rivolta, in modo particolare, alle persone più esposte al rischio di contrarre la malattia e di sviluppare complicanze, anzitutto, ultrasessantacinquenni e persone con patologie croniche. Il medico di medicina generale e gli ambulatori di distretto sono a disposizione di chi, con saggia decisione, decidesse di aderire alla Campagna. Vacci.. sì! Il vacci..no ti aspetta!