PENNE: SE BRIONI TAGLIA ANCORA
Scontro sugli ultimi esuberi

Muro contro muro. In Brioni si è riacceso lo scontro fra la direzione aziendale ed i sindacati con al centro i 24 licenziamenti annunciati come coda della procedura di mobilità avviata l’anno scorso per 321 lavoratori poi ridotti ai 260 che hanno aderito alla mobilità. L’incontro al ministero dello sviluppo economico ha ridato fiato alla vertenza.

La direzione aziendale ha illustrato i numerosi progressi conseguiti negli ultimi mesi grazie all’attuazione del Piano tra cui: la creazione di due nuove linee produttive, il progetto di un nuovo impianto logistico, l’incremento della produzione infragruppo, il lancio della nuova campagna di comunicazione e i cinque nuovi opening internazionali. Tali progressi hanno consentito un miglioramento di tutti i principali indicatori. Ma comunque in tale contesto circa 245 dipendenti hanno già sottoscritto specifici accordi per la risoluzione consensuale incentivata dei propri rapporti. Brioni però non si ferma: fuori altri 24.

“La nostra paura è che questa azione unilaterale dell’azienda sia solo l’inizio di un futuro ancora più grigio rispetto a quello che abbiamo già vissuto negli ultimi 12 anni, che porterà la Brioni, al 31 dicembre a ridurre il suo organico di quasi il 50% rispetto al 2010, con un saldo negativo di circa 600 dipendenti in meno. Un vero bagno di sangue per tutta la Regione ed in particolare per l’area Vestina. Ribadiamo pertanto la nostra contrarietà ai licenziamenti”, commentano Leonardo D’Addazio della Cisl, Antonio Perseo della CGIL e Debora Del Fiacco della Uil.

Nei prossimi giorni, D’Addazio diventerà consigliere regionale poiché subentrerà a Guerino Testa, eletto parlamentare, entrando nel gruppo al consiglio regionale di Fratelli d’Italia. 

B.Lup.

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