Penne: Di Simone punta il Comune, Baldacchini lui

PENNE – Un attacco diretto e sul piano tecnico, quello del consigliere di minoranza Vincenzo Di Simone di Penne Nuova.

Lo rivolge dalle colonne de Il Centro alla ragioneria del Comune che per quattro volte dal dicembre del 2006 al 4 aprile scorso gli aveva chiesto di rimborsare un migliaio di euro, erroneamente versati ed altrettanto erroneamente percepiti da Di Simone, quando questi non era più assessore della giunta Fornarola (2001-2006) perché dimessosi (i suoi congiunti citarono il Comune per oltre 200 mila euro di danni causati da infiltrazioni d’acqua pubblica alla proprietà privata; lite ancora pendente). Di Simone, che per questo caso rischia la decadenza (un consigliere non può essere debitore di debiti certi liquidi ed esigibili con l’ente che rappresenta), infatti ha sostenuto che dal Comune i vari solleciti partiti non contenevano le motivazioni. “Il giorno che la dirigente del settore finanze mi ha consegnato un documento motivando il perché avrei dovuto versare ho subito pagato”, ha infatti dichiarato a Il Centro, Di Simone. Quindi, presumibilmente, il 4 aprile scorso gli è stato di nuovo chiesto di rimborsare e lui, il 16 aprile, ha poi pagato. Certo, a dar retta al consigliere, sarebbe un fatto assai grave che un ente inviasse a un suo consigliere, o a un cittadino qualunque, una richiesta di pagamento senza spiegargliene i motivi. Così come appare anomalo che il destinatario del sollecito di pagamento non vada a chiederne le motivazioni. Tre domande si fanno strada, però. Come mai gli uffici comunali non hanno segnalato il debito di Di Simone alla presidenza del consiglio al momento della nascita dell’assemblea civica dopo il voto del 2011? Era o no un caso potenziale di incompatibilità di cui discutere d’ufficio? Lo stesso Di Simone non avrebbe dovuto segnalare il suo debito personale? Di Simone fa capire poi che si tratta di un complotto, un tentativo di diffamazione nei suoi confronti, ma non si capisce bene da chi portato avanti. Ed ora, cosa accadrà? Di Simone il 30 aprile non si è presentato in aula per votare il bilancio 2012. La vicenda comunque sembra destinata a far discutere ancora. Il consiglio comunale sarà chiamato a valutare la richiesta di decadenza di Di Simone che Antonio Baldacchini, primo dei non eletti di Penne Nuova, ha detto di voler avanzare rivolgendosi anche ad un avvocato. Baldacchini ha anche annunciato di portare il caso al tribunale civile che attiverà la procedura speciale, con tempi rapidi, prevista dalle norme elettorali e richiamate dal testo unico sugli enti locali.

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