Dal sito de Il Centro – LORETO APRUTINO. Sconcerto ieri a Loreto dopo gli avvisi di garanzia al sindaco Giovanetti, all'assessore Di Fermo e all'ingegnere Giampiero Zenone, responsabile dell'ufficio tecnico comunale, a seguito di un esposto alla Procura da parte della famiglia di una disabile per uno scivolo mai realizzato.
Il fascicolo è ora nelle mani del pm Gennaro Varone e per i tre il reato ipotizzato e l'omissione di atti d'ufficio. Tutto inizia nell'aprile del 2010 quando i familiari della donna, affetta da una grave patologia invalidante, scrivono una lettera al sindaco Remo Giovanetti per sottoporgli il caso. La donna, vive con il marito nel centro storico di Loreto, ma la la posizione dell'abitazione le impedisce di muoversi dalla propria casa se non con grandi sacrifici anche per i parenti che l'assistono, dovute alla presenza di scalinate pubbliche e vicoli tutti in forte pendenza. Così la famiglia, facendo appello alla legge 13 del 1989, chiede al Comune l'abbattimento di alcune barriere architettoniche, per permettere alla donna di raggiungere l'automobile con meno difficoltà possibili. Le lettere diventano quattro, alle quali non viene fatta seguire nessuna risposta. Uno spiraglio sembra aprirsi nel giugno 2010 quando il sindaco, accompagnato dall'ingegnere Giampiero Zenone e dall'assessore ai Lavori Pubblici Gianni Di Fermo, si recano proprio in quella zona per visionare un altro intervento e incontrano la disabile. In quell'occasione, i tre uomini vengono invitati dai familiari a prendere consapevolezza direttamente della situazione, ottenendo verbalmente dal sindaco la garanzia che entro 15 giorni si sarebbe realizzato lo scivolo. Il giorno dopo l'ingegnere e il tecnico di una ditta prendono le misure per realizzare l'opera che doveva essere in ferro. Dopo l'ultimo sopralluogo a novembre 2010 da parte di una nuova ditta, visto che la prima era rinunciataria, il manufatto non vede la luce, malgrado l'impegno preso dall'assessore Di Fermo. Nel settembre 2011 parte l'esposto alla Procura, dopo altre proposte fatte dei familiari all'ente, tutte rigettate, e l'unica lettera del Comune che suggeriva di provvedere in maniera autonoma, chiedendo un contributo alla Regione. "Ci spiace per l'intera vicenda", dichiara il sindaco Giovanetti, "poiché coinvolge una cittadina diversamente abile, ma siamo costernati perché, nonostante i sopralluoghi effettuati, i colloqui verbali e la volontà di risolvere il problema che risale ad anni addietro, alla fine è stato presentato un esposto. Non vi è stato un rifiuto di eseguire l'intervento, ma l'ufficio ha verificato che non vi erano i presupposti, né la fattibilità tecnica per realizzare lo scivolo richiesto dalla signora. Al privato era stato prospettato di chiedere l'occupazione del suolo pubblico per l'installazione o di un ascensore o di un servoscala, attraverso la richiesta di concessione dei contributi come previsto dalla legge 13/89. Ad oggi non è stata presentata alcuna domanda in tal senso. Attendiamo fiduciosi e riteniamo di aver operato correttamente".