PENNE – Don Giorgio Moriconi chiama, il consiglio comunale risponde si alla sua richiesta di ottenere, mediante permuta, un locale malmesso dell’ex Enel, al Carmine.
Il solo Gabriele Pasqualone non è d’accordo sulla delibera votata invece a favore da tutti gli altri colleghi di maggioranza, sindaco compreso, ed anche dal consigliere di opposizione Bianchini, mentre Tresca si è astenuto per alcune perplessità sui costi dell’operazione; assenti Baldacchini, Severo e Ferrante. Don Giorgio, piuttosto contrariato, non le aveva mandate a dire quando l’amministrazione D’Alfonso aveva tentato, senza riuscirvi, di far passare a marzo la trasformazione di Colleromano in un resort a cinque stelle. E così Pasqualone, nel frattempo promosso assessore ai lavori pubblici e fra i principali sostenitori del resort, l’ha fatta pagare al parroco. Ha invece sostenuto con grande vigore l’iniziativa chiesta dal braccio destro dell’arcivescovo, e non poteva essere altrimenti, l’ex assessore Paride Solini: il diacono ha ottenuto che venisse ritirato l’emendamento, promosso dal collega Daniele Toppeta, con cui le spese venivano poste a carico esclusivo della parrocchia. Alla fine sarà il responsabile dell’ufficio comunale a dover sbrogliare la matassa sui costi tecnici e le spese notarili. La parrocchia nella permuta cede al Comune un piano dello stabile di San Panfilo di cui l’ente locale è già proprietario di una parte dopo aver accettato la donazione anni fa dell’istituto per il Risorgimento. Le condizioni dell’immobile sono assai precarie. Il locale alienato dal Comune è più piccolo e vale molto meno di quello incamerato.