RIORDINO PROVINCE: IPOTESI BRUCCHI CONDIVISIBILE

Antonio Baldacchini
Antonio Baldacchini

PDL PENNE: D’ALFONSO NON CONOSCE LA STORIA. PRIMA TORNARE A ESSERE CITTA’ LEADER DELL’AREA VESTINA

Penne (Pe), 23 agosto – «Se il sindaco di Penne, Rocco D’Alfonso, avesse letto attentamente il decreto n. 922 del 4 maggio 1811 “Decreto per la nuova circoscrizione delle 14 provincie del Regno di Napoli”, avrebbe sicuramente convenuto che l’ipotesi proposta dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, non è così peregrina».

Così replica il coordinatore cittadino del Pdl, Antonio Baldacchini, al sindaco Rocco D’Alfonso sulle ipotesi di riordino delle province abruzzesi. «Con l’abolizione della feudalità e con il nuovo ordinamento amministrativo del Regno (secondo il decreto n°922 del 1811) – aggiunge Baldacchini – la Città di Penne diventava Capoluogo di distretto del I Abruzzo ulteriore e veniva inserita nella circoscrizione provinciale di Teramo (solo il 2 gennaio 1927, venne inserita nella nuova provincia di Pescara). Al di là delle polemiche attuali sulla soppressione delle province, e nell’ottica invece di una riorganizzazione concreta del sistema istituzionale regionale su cui il Cal entro il prossimo 2 ottobre dovrà esprimere un parere, la Città di Penne dovrebbe tornare a svolgere invece quel ruolo istituzionale preminente e forte che il decreto del Regno le aveva attribuito. Non possiamo cancellare la storia con un colpo di spugna». Il Pdl lancia, quindi, una proposta: «Si potrebbero accorpare, ad esempio, i servizi dei comuni confinanti, ubicati nell’area vestina, con popolazione residente inferiore a 5 mila abitanti, come i centri di Arsita, Castiglione Messer Raimondo, Loreto Aprutino e Picciano, i cui cittadini gravitano oggi nel bacino pennese. La legge lo prevede. È questa la battaglia che dobbiamo vincere: tornare prima di tutto a essere la città leader dell’area vestina, al di là dell’appartenenza al circoscrizione territoriale di riferimento».

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