PIGNOLI: “CHIESTO UN INCONTRO URGENTE ALLA ASL DOPO LA DECISIONE DI NON RINNOVARE IL CONTRATTO A TRENTA LAVORATORI DELLA COOPERATIVA DIOGENE

“Dopo la festa del primo maggio è arrivata la brutta notizia del mancato rinnovo del contratto di lavoro per trenta operatori della cooperativa sociale che si occupa del servizio di portierato all’ospedale civile di Pescara e che erano stati assunti nel periodo dell’emergenza Covid. Si tratta di una notizia drammatica per cui questa mattina stessa invierò una lettera al presidente della Giunta Regionale Marsilio, all’assessore regionale alla Sanità Verì e al direttore generale della Asl di Pescara Vincenzo Ciamponi per chiedere un incontro urgente per affrontare questa situazione”.

Così questa mattina in conferenza stampa il capogruppo al comune di Pescara Massimiliano Pignoli che ha poi aggiunto: “Come sono stati giustamente stabilizzati gli infermieri e gli Oss, non vedo perché queste persone non debbano avere questo riconoscimento. Ci siamo per mesi lavati la bocca parlando di eroi che non erano solo i medici, gli infermieri e gli Oss, ma anche chi si occupava della vigilanza, chi lavorava nelle cucine, nelle lavanderie e nelle pulizie.

Quindi bisognava gratificarli e invece sono stati rimandati a casa, lasciando dei servizi scoperti o comunque con minore personale. Io ritengo che questi servizi debbano essere ripristinati e queste persone riassunte anche perché aggiungo che fra queste trenta persone c’è anche un malato di tumore oltre a tanti invalidi civili, trattandosi appunto di una cooperativa sociale. Una tragedia nella tragedia con persone che si sono viste dalla sera alla mattina senza un posto di lavoro.

Senza questi trenta lavoratori sono diminuite le unità lavorative in pronto soccorso e all’obitorio e questo va a creare problemi alla sicurezza perché se è vero che non erano pubblici ufficiali, agivano con la loro presenza come deterrente ai male intenzionati. Per cui – conclude il capogruppo Massimiliano Pignoli – il primo passo sarà quello dell’incontro urgente per chiedere la riassunzione dei trenta lavoratori ma se non dovessero esserci risposte adeguate sono pronto ad azioni più incisive per vedere riconosciute le ragioni di questi lavoratori”. 

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