
PENNE – Per chi non segue l’attività amministrativa del Comune di Penne, potrebbe obiettare sull’esistenza di un legame politico stretto tra l’appalto per la nuova scuola elementare “Mario Giardini” in via dei Lanaioli e il regolamento comunale degli accordi di programma complessi, approvato ieri in Consiglio comunale.
Per capire meglio l’argomento, basta porsi una domanda: qual è il futuro individuato dalla giunta comunale per l’edificio scolastico di via Caselli? L’operazione è seguita dall’assessore comunale all’Urbanistica, Ennio Napoletano, e dal dirigente al ramo, Giuseppe De Sanctis, che studiano ogni mossa per portare a casa il risultato e hanno assestato anceh una forte accelerazione nel settore urbanistico. L’edificio sarà oggetto di un accordo di programma con un soggetto privato? Prova a chiederlo in Aula, il consigliere comunale Matteo Tresca, che vuole conoscere che strada seguirà poi la scuola, una volta svuotata, di via Caselli. L’assessore Napoletano non risponde. Intanto, al momento del voto, tutti alzano la mano. Tranne l’avvocato Gabriele Vellante e il consigliere comunale Remo Evangelista, che si smarcano e si tengono lontano da un settore che inizia a scottare. Sia sulla delibera che modifica delle norme di attuazione del piano regolatore (per bloccare il proliferare delle antenne sul territorio), ma che rischia di essere impugnata dagli operatori di telefonia mobile, che sul disciplinare degli accordi complessi, i due “senatori” lasciano l’aula. E le due delibere passano solo con 8 voti favorevoli, cioè con la metà dei consiglieri necessari per mantenere valida la seduta, perché il sindaco è escluso dal conteggio, secondo il regolamento comunale per la validità delle sedute. Questa è la maggioranza del sindaco Rocco D’Alfonso. Se di maggioranza si può ancora parlare.