Penne: il Pd gioca con una squadra di commissari

PENNE – Un sindaco poco autorevole e abbandonato. Un segretario del partito di maggioranza relativa, invece, commissariato dal suo stesso partito. Il Pd. È questo lo scenario politico che avvolge in queste ore il partito architrave della maggioranza di centrosinistra di Penne.

Piero De Bonis, capo dei democrat pennesi, figura competente, è stato commissariato da un quartetto: Enzo Di Simone, Donato Di Marcoberardino, Ezio Giancaterino e Daniele Patacchini. Un intreccio di ambizioni personali e delicati equilibri che farebbe venire i brividi a chiunque. Il sindaco di Penne oggi appare sicuramente poco autorevole e credibile rispetto al maggio 2011, il quale, a fatica, riesce a imporre le sue idee sul gruppo. Il partito gli ha persino affiancato due tutor: l’avvocato Gabriele Vellante ed Ezio Giancaterino; dovranno solo monitorare l’attività amministrativa licenziata dalla giunta comunale. Sulla vicenda degli impianti sportivi di Contrada Campetto, secondo fonti autorevoli della segreteria Pd, prima della rottura definitiva con la coop modenese, la trattativa tra Cpl e Comune era stata condotta pesonalmente dall’assessore Napoletano. Solo successivamente, a giochi fatti, in una riunione interna di maggioranza, si è appreso che il sindaco fosse praticamente all’oscuro di tutto. Un modus operandi che, evidentemente, imporrebbe ora una riflessione generale. Domanda: amministra ancora il sindaco di Penne? Intanto, si avvicina il 30 novembre. Entro questa data è necessario convocare il Consiglio comunale per votare l’assestamento di bilancio. I numeri non ci sono, la maggioranza traballa e potrebbe, in caso di mancata approvazione delle delibera, innescare automaticamente il dissesto finanziario (non si potranno effettuare maggiori spese in sede di assestamento e se si tratta di spese obbligatorie, si potrebbe avere uno sconfinamento dei relativi capitoli, che in sede di rendicontazione aggraverebbe la situazione). Come è noto, Vellante, Pasqualone ed Evangelista hanno assunto una posizione critica, e potrebbero non votare a favore. Il condizionale è però d’obbligo. In cambio di poltrone e promesse, i tre consiglieri comunali potrebbero cambiare rotta e accettare di salvare Rocco D’Alfonso. E poi c’è l’opposizione, dove insiste una frangia di uomini che il Pd ha simbolicamente definito “soccorso bianco”. Sono Vincenzo Di Simone, Luigi Bianchini e Giovanni Severo. Dicono i democrat: non ci sono problemi, alzeranno la mano per salvare Rocco e la sua maggioranza. Basta fare l’occhiolino. Questa amministrazione comunale, dunque, tra errori politici e catastrofi amministrative, andrà avanti fino alla fine della consiliatura. Non ci sono dubbi. Con una certezza: il sindaco Rocco D’Alfonso e il segretario del Pd, Piero De Bonis, sono diventati un numerino, che qualcuno gioca come vuole e senza metterci la faccia.

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