PDL: SUL COMMERCIO, DE BONIS (PD) HA LE IDEE CONFUSE E INVOCA LA DITTATURA

Il Coordinamento Pdl Penne
Il coordinatore cittadino del Pd, Piero De Bonis, evidentemente, in questi anni è vissuto sulla luna e solo oggi, interpretando il ruolo di marziano, è tornato a Penne.

 

Egli dimentica che, dal 1994, la città vestina è amministrata da una maggioranza di centrosinistra e, dal 2001, i Democratici di sinistra – supinamente – sono tornati, insieme a Margherita e “Alleanza per Penne” del Cavaliere Lucio Marcotullio, alla guida del Comune di Penne. Un passaggio determinante e fondamentale per la città vestina, che non può essere occultato o travisato; accadimento che sfugge spesso al Segretario del Pd, abile a vendere fumo ai pennesi, a nascondere goffamente le difficoltà della maggioranza e soprattutto evita di riconosce al suo partito la paternità dei debiti accumulati dalla passate gestioni amministrative. Il clima che si respira a Penne è teso e preoccupante: la maggioranza di centrosinistra appare infatti divisa anche sui temi amministrativi scolastici, inesperta, poco attenta alle opportunità europee, e poco autorevole. E l’ultima mossa (o incompetenza), ovvero l’emendamento votato dal Consiglio comunale del 20 dicembre, che, de facto, scarica anche le responsabilità politiche per i debiti fuori bilancio sui dirigenti comunali, è certamente degradante. In questi sei mesi, il Pdl ha proposto iniziative che il sindaco e la maggioranza di centrosinistra hanno sempre accantonano. Vogliamo ricordare al segretario del Pd i nostri suggerimenti: abbiamo chiesto di dotare le forze politiche della città di uno spazio per la comunicazione, previsto anche dalla Costituzione come il sindaco Rocco D’Alfonso è a conoscenza; abbiamo proposto la sospensione del pagamento dei parcheggi durante il periodo natalizio per aiutare cittadini e consumatori; abbiamo proposto di informare i cittadini sulla reale situazione finanziaria del Comune; di rivedere la delibera che istituisce la Zona a traffico limitato, utilizzando il modello applicato oggi a Città Sant’Angelo, Comune che peraltro è amministrato dal Pd. Nulla è stato preso in considerazione. In tema di commercio, è evidente, che il centrosinistra ha dimostrato ampie lacune, e non è in grado di valorizzare o rivitalizzare il centro storico (se non l’ha fatto in 18 anni, quando?), né trovare un giusto compromesso tra commercianti e residenti. Le uniche idee arrivate in questi anni sono state solo quelle promosse dai commercianti, attraverso diverse iniziative concrete. Il Comune è stato sempre assente. Nel 2000, Penne venne inserita nel club delle Città Slow, le città del buon vivere (acquisì il titolo di socio fondatore in Italia insieme con altre 29 città). Accolta da Marcotullio e Fornarola, venne a Penne l’allora Ministro ai Beni Culturali, Giovanna Melandri, che fu ricevuta dall’amministrazione presso l’Hotel dei Vestini. La Ministra consegnò il titolo esclusivo al sindaco Marcotullio (oltre a un assegno da quasi 6 miliardi di vecchie lire per il progetto Barocco); titolo, che, qualche anno dopo, è clamorosamente sparito. Motivo? Morosità e mancati pagamenti delle quote di adesione. Non vorremo che finisca così anche per il marchio di “Borghi più Belli d’Italia”. Ma il segretario del Pd, evidentemente, viveva sulla luna e quindi non sapeva! Il commercio è l’anima del centro storico e urbano di Penne, che oggi il Pd, Idv e Api vogliono uccidere. Ogni sistema che viene modificato, deve essere concertato, così anche la Ztl che limita la circolazione e cambia repentinamente le abitudini dei pennesi. Gli oltre 100 esercizi pubblici hanno il diritto sacrosanto di essere rispettati in un momento peraltro difficile: essi rappresentano una fetta consistente dell’economia locale. Il Pdl continuerà a sostenere il commercio cittadino, lo farà in sinergia con i residenti, perché crede in un sistema turistico in cui i commercianti siano i protagonisti, e allo stesso tempo, attori principali dello sviluppo economico della “Penne Vecchia”. Vogliamo ricordare al segretario del Pd, Piero De Bonis, che le imposizioni sono il germe dei sistemi totalitari. Ma sia il Sindaco, sia il Partito democratico, hanno poca memoria, o, forse, conoscono molto poco la storia politica della città. Lo hanno ampiamente dimostrato.

 

Il Coordinamento Pdl Penne

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