Pasqualone smaschera il finto prof D’Alfonso: carte alla mano

PENNE – Il sindaco Rocco D’Alfonso ha scelto di non rispondere.

All’interrogazione del consigliere Pasqualone che lo incalzava sul suo titolo di professore universitario, il sindaco ha solo letto il suo curriculum, peraltro pubblicato nel sito web comunale, da cui appunto emerge che non è professore. I professori universitari sono tali quando vincono i concorsi e diventano ordinari od associati a tempo indeterminato, cioè di ruolo. Basti chiedere a chi lo è davvero come il pennese Francesco Paolo Di Teodoro, presidente del comitato scientifico della fondazione dei musei cittadini, ordinario a Torino. Sono notizie facilmente reperibili per chi voglia approfondire il tema: sul sito del ministero dell’istruzione e dell’università ad esempio. E’ una verità importante perchè chiama in causa la credibilità delle istituzioni: D’Alfonso infatti è il sindaco di un Comune con tanto di storia e non il capo di un club di buongustai. D’Alfonso è stato docente a contratto per qualche anno accademico all’università di Pavia (come si può dimostrare). Mai a Bologna dove la stessa università fornisce queste notizie. Pertanto avrebbe potuto fregiarsi del titolo accademico solo e soltanto negli anni di Pavia, specificando di essere a contratto. Averlo fatto dopo, specie come sindaco, è un’azione assai deprecabile sul piano politico e della trasparenza alla quale un amministratore pubblico sarebbe soggetto dalla testa ai piedi e rischiosissima su quello penale: ci sono decine di atti comunali firmati con il titolo (falso) di professore. E se Pasqualone dovesse continuare nella sua iniziativa (rivolgendosi al prefetto ed alla procura della Repubblica) non si escluderebbero grane per il primo cittadino. Che proprio primo, stando ai fatti e non alle chiacchiere, non è.

Nella sua presentazione, durante la trasmissione, il candidato sindaco del Pd, Rocco D’Alfonso, ha illustrato il su cv.

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