PENNE – I pennesi aspettano ancora di sapere quanto costerà l’Imu (si parla di un aumento dell’aliquota sulle seconde case e di un rincaro dell’addizionale Irpef), ma intanto sanno che l’amministrazione D’Alfonso ha approvato in consiglio comunale il regolamento sulle spese di rappresentanza.
In pratica, sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale possono far mettere a carico delle già dissestate casse comunali colazioni di lavoro, rinfreschi, aperitivi, conferenze stampa, cerimonie, omaggi floreali e quant’altro utile a promuovere l’immagine del Comune di Penne. Non essendoci ancora il bilancio 2012, non si conosce l’ammontare del capitolo di questo tipo di spesa.
A pagare scontrini e ricevute sarà comunque l’economo comunale previa presentazione di una dichiarazione che attesti la giusta causa della spesa. La giunta, diretta dal democratico sindaco Rocco D’Alfonso, scrive sulla delibera che le nuove norme sono necessarie a disciplinare “spese che servono a mantenere o ad accrescere il prestigio dell’ente all’esterno in occasione di visite, manifestazioni, ricorrenze, eccetera”.
Preoccupa quell’eccetera, però. “Abbiamo voluto definire queste spese e il regolamento risponde in via di principio all’esigenza di rendere trasparenti tali costi con un rendiconto da allegare al bilancio ogni anno”, ha sostenuto in sintesi la maggioranza che esprime l’amministrazione vestina.
“In questo particolare momento-commenta polemicamente Antonio Baldacchini, coordinatore cittadino del Pdl- approvare un regolamento del genere appare un’operazione incomprensibile. I pennesi sono già gravati da una pressione tributaria alle stelle, che aumenterà con i ventilati aumenti dell’Imu sulla seconda casa e dell’addizionale Irpef, decisioni che sono nell’aria per far quadrare il bilancio, ed ora sapere che chi li governa ha trovato un modo per spendere un po’ di euro con una certa disinvoltura di certo non li fa sorridere!”.
Si è astenuto dal voto sul regolamento Matteo Tresca, ex presidente dell’assemblea pennese, ora consigliere di minoranza per la lista PenneSì, che argomenta:”Avevo suggerito con un emendamento di limitare la possibilità per sindaco ed assessori autorizzati a spendere, di munirsi di un visto preventivo da parte del responsabile del settore, ma è stato respinto. Mi sono astenuto perché avrei voluto che fosse specificato in maniera netta che nei rapporti con i terzi deve intervenire sempre il responsabile dell’ufficio quando c’è una spesa”.