PENNE – E’ l’immobile ai piedi all’angolo del liceo al centro dell’accusa di corruzione che viene mossa a Luciano D’Alfonso, presidente della Regione.
C’è una telefonata con cui il governatore preme sulla sovrintendenza ai Beni Culturali di Chieti affinché dia il nulla osta alla cessione a 224 mila euro del negozio, di proprietà comunale, in modo tale che l’amministrazione civica guidata nel 2015 da Rocco D’Alfonso del Pd eviti il mancato rispetto del patto di stabilità che in tal caso comporterebbe delle sanzioni al Comune. I tempi si stavano allungando e l’ok dei beni culturali è necessario per le vendite nel centro storico delle cittadine abruzzesi. Alla fine la pratica si sblocca e chi era in affitto mediante un contratto col Comune compra il locale commerciale la cui valutazione era stata operata dall’ufficio tecnico di Penne. Era stato lo stesso Luciano D’Alfonso in un’intervista al Corriere della Sera, apparsa venerdì 17 febbraio, a parlare anche di un coinvolgimento del sindaco di Penne (ma del 2015 cioè Rocco D’Alfonso e non l’attuale Mario Semproni, estraneo ai fatti poiché eletto solo nel giugno 2016).