Giudice di pace, a D’Alfonso non interessa

PENNE – A fine aprile scadrà il termine entro il quale il Comune può comunicare al ministero della Giustizia di voler mantenere l’ufficio del giudice di Pace cui dovrà dimostrare di pagare le utenze (50 mila euro annui) e di poter fornire almeno 5 dipendenti per farlo funzionare. Lo può fare anche consorziandosi con altri enti locali. Nulla di positivo però trapela dalla giunta D’Alfonso che aveva detto nei mesi scorsi di voler salvare l’ufficio. Ma di misure concrete non si hanno notizie. E’ chiaro che se Penne perdesse il giudice di Pace sarebbe un ulteriore colpo alla sua importanza e il declino in atto si alimenterebbe pesantemente. C’è una mozione presentata dal consigliere di minoranza Luigi Bianchini che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale. Ma il rischio che ormai sia tardi e che effettivamente la volontà poltica di mantenere un ufficio così prestigioso non ci sia è altissimo.

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