FERROVIA PESCARA ROMA: BOTTA E RISPOSTA TRA TESTA E D’ALFONSO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il ministro dei trasporti Matteo Salvini conferma che le risorse del PNRR destinate al raddoppio della ferrovia Pescara-Roma sono state tagliate poiché i relativi progetti non consentivano il varo della gara d’appalto entro l’anno, e che il loro ripristino è rinviato a un futuribile aggiornamento del Contratto di programma di Rete Ferroviaria Italiana per il 2024.

E’ quanto risulta dalla risposta scritta data oggi pomeriggio dal ministro all’interrogazione firmata dai deputati del PD Emanuele Barbagallo, Marco Simiani e Chiara Braga, i quali chiedevano “quando e con quali iniziative verranno reintrodotte le risorse pari a 2,5 miliardi di euro” sottratte con il «Primo atto integrativo del Contratto di programma 2022-2026 – Parte investimenti» dell’8 giugno scorso, tra le quali figurano anche quelle per la linea Pescara-Roma, e più precisamente:
– 568 milioni alle tratte Interporto d’Abruzzo-Chieti-Pescara;
– 277 milioni alle tratte Sulmona-Pratola Peligna e Tagliacozzo-Avezzano;
TOTALE DEL TAGLIO: 845 MILIONI

Va sottolineato che, con la successiva«Revisione del PNRR e capitolo REPowerEU» del 27 luglio, il governo ha tagliato 620 milioni 170mila euro al raddoppio delle tratte Tagliacozzo-Avezzano, Sulmona-Pratola Peligna, Scafa-Manoppello e Manoppello-Interporto d’Abruzzo;
TOTALE DEL TAGLIO: 620,17 MILIONI

TOTALE FONDI DESTINATI ALLA LINEA FS PESCARA-ROMA CHE SONO STATI TAGLIATI TRA GIUGNO E LUGLIO 2023: 1 MILIARDO 465 MILIONI 170MILA EURO

FONDI NECESSARI AL COMPLETAMENTO DELL’OPERA:

5 miliardi 220 milioni per la nuova linea Roma-Tagliacozzo e il raddoppio delle tratte Avezzano-Sulmona e Pratola Peligna-Scafa;

1 miliardo 85 milioni per il raddoppio delle tratte Tagliacozzo-Avezzano, Sulmona-Pratola Peligna, Scafa-Manoppello e Manoppello-Interporto d’Abruzzo;

TOTALE FONDI NECESSARI AL COMPLETAMENTO: 6 MILIARDI 305 MILIONI

Paghiamo la pigrizia della Regione Abruzzo a prendere posizione e a utilizzare le competenze dell’articolo 117della Costituzione italiana a proposito dei tracciati delle grandi infrastrutture trasportistiche. Qualcuno ricordi a Marsilio che le opere non si auto-realizzano: ci vuole dedizione affinché le risorse (date in questo caso dai governi Conte e Draghi) diventino strumenti utili a migliorare la qualità della vita di una comunità. La distrazione dell’amministrazione regionale ha causato il ritardo dei progetti, il taglio delle risorse ad essi destinate e la delusione dei territori.

Con quali scuse Marsilio e i marsiliesi giustificheranno questo autogol?

On. Luciano D’Alfonso

 

TESTA (FDI): ORAMAI D’ALFONSO TRAVISA ANCHE LE RISPOSTE SCRITTE DEL GOVERNO. SOLO PROVE DI TERRORISMO MEDIATICO. 

“Se l’onorevole Luciano D’Alfonso avesse dedicato lo stesso impegno per la ferrovia Roma – Pescara quando era presidente della Regione e in seguito senatore della Repubblica, oggi sicuramente ci troveremmo in una posizione di privilegio. Invece, come più volte evidenziato e dimostrato, siamo costretti a recuperare il tempo perduto da lui e dai suoi alleati. Anziché fare mea culpa, però, l’onorevole D’Alfonso sceglie di trascorrere il suo tempo a denunciare presunti ritardi e difficoltà nel lavoro che il presidente Marco Marsilio, con il supporto del governo Meloni, sta portando avanti. E lo fa travisando anche le risposte alle interrogazioni che pone al governo.

Che delle somme inizialmente destinate alla ferrovia Roma-Pescara venissero momentaneamente distolte lo abbiamo detto e ripetuto più volte, in quanto le scadenze del PNRR non permettevano di rispettare la tempistica. Nell’ultima interrogazione, se fosse stato intellettualmente onesto, Luciano D’ Alfonso avrebbe reso pubblico quanto realmente risulta scritto nella risposta fornita dal governo: pur destinando altrove risorse recentemente assegnate alla realizzazione delle linee ferroviarie, perché non avrebbero raggiunto appaltabilità entro quest’anno, è stato contemporaneamente riaffermato l’impegno di reintegrare tali finanziamenti nell’ambito dell’aggiornamento del contratto di programma RFI per l’anno 2024.

Verrebbe da dire che ci troviamo di fronte a una sorta di terrorismo mediatico, forse perché Luciano D’Alfonso ha bisogno di far conoscere al grande pubblico l’uomo che lui ha voluto candidare alla presidenza della Regione scavalcando tanti colleghi di partito che, al di là delle ambizioni, forse avevano anche più ragioni d’ essere scelti”. È quanto dichiara il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa. 

 

 

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This