PENNE – Il consigliere comunale di “Unione Moderata”, Remo Evangelista, dopo il Consiglio comunale di oggi, ha svelato un clamoroso retroscena: due anni fa, le suore Benedettine avevano chiesto al Comune di gestire l’immobile di Collerecomano. Le monache si impegnavano anche a trovare i fondi per il restauro. La lettera è rimasta chiusa in un cassetto e alla quale non è seguita nessuna risposta. Dietro il resort, dunque, ci sono altri interessi. Ecco la nota del consigliere comunale Remo Evangelista.
«In questi giorni si è fatto un gran parlare sulla vicenda Colleromano. Trattasi di un monastero che racchiude in se secoli di storia e la nostra città, da sempre francescana, ha trovato in esso un punto di riferimento religioso e culturale. Luogo simbolo di povertà e preghiera, oggi racchiude in se un museo ed una biblioteca di inestimabile valore, il tutto sotto l’occhio vigile ed attento dell’’associazione S. CESIDIO GIACOMANTONIO, a cui va il nostro sentito ringraziamento. Qualcuno giorni fa, ergendosi a paladino di difesa circa la trasformazione del convento in un resort di lusso, chiedeva a chi come me si era dichiarato contrario a questa soluzione, quali proposte alternative ci fossero. Orbene, se il nostro Sindaco, invece di aspettare un accesso agli atti da parte mia circa l’esistenza di una richiesta proveniente dalle Suore Benedettine di poter gestire il monastero in questione, ci avesse reso edotti già dal suo arrivo (febbraio 2012), forse già da tempo un’altra possibile soluzione alternativa poteva essere presa in considerazione. Invece il Sindaco, dimenticando di essere amministratore della “Cosa Pubblica”, ha preferito tenere la lettera in questione dentro al cassetto come si fa in casa propria ed in barba ad ogni elementare principio di democrazia, ha preferito non rispondere attraverso un pubblico atto. Eppure le suore in questione si erano rese disponibili a cercare i fondi necessari per il consolidamento. Quale migliore soluzione: salvare la struttura, non cambiare le sue millenarie funzioni e riportarla alla sua origine in quanto nel 1197 essa fu edificata dai Cistercensi».