PENNE: SE L’ECCELLENZA RIPARTISSE
Ipotesi: da marzo in campo solo per finire l’andata. Rebus retrocessioni. Il Colangelo vede verde

La Federcalcio abruzzese vuole far ripartire ‘Eccellenza, ipotizzando una ripresa a marzo con la conclusione del torneo alla fine del girone di andata cui seguirà la disputa dei play off e dei play out. Tutto passa dall’equiparazione alla serie D del massimo campionato regionale e quindi attraverso un protocollo che comporta l’effettuazione dei tamponi con spese a carico dei club che dovrebbero essere ristorati non si sa bene come e da chi. Non solo. Il nodo resta quello delle retrocessioni. L’Eccellenza conta su un format a 20 squadre dopo che nella passata stagione, conclusa anzitempo a marzo 2020, è retrocesso il solo Paterno già matematicamente condannato sul campo. Fino a ottobre 2020, quando cioè i campionati regionali di tutta Italia sono stati fermati dalla normativa governativa per l’emergenza pandemica, il comitato abruzzese della Figc, oggi presieduto da Concezio Memmo, non aveva ufficializzato il numero delle retrocessioni. Un’omissione non di poco conto. Dopo otto turni giocati, sette per il Penne 1920 bloccato alla vigilia della gara casalinga con il Chieti, non si sapeva cioè quante squadre dovessero retrocedere. Ed ancora oggi a maggior ragione non è dato saperlo. I vertici federali regionali vogliono riportare a 18 il format dell’Eccellenza. Va considerato che in promozione sono stati organizzati ben tre gironi che dunque comporterebbero altrettante vincitrici proiettate nel campionato superiore.

In serie D, di cui parallelamente tenere conto, il caos è totale. Si va avanti con casi di Covid settimanali che fin qui vedono squadre come il Castelnuovo che ha sempre giocato, mentre c’è chi deve recuperare ben 5 turni! Ne deriva che se il Real Giulianova, l’unico fin qui a navigare nei bassifondi della classica, dovesse concludere il campionato fra le retrocesse, ci sarebbe un’altra formazione che dall’Eccellenza dovrebbe scendere e sarebbero già 4 i posti. Il rischio è che si arriverebbe a ben 5 retrocessioni per sistemare il format! Insomma, per il Penne 1920 penultimo in classifica con appena 2 punti dopo una partenza choc e con la prospettiva di giocare soltanto il girone di andata, quindi altre 12 partite più la eventuale coda degli spareggi, la situazione non appare facile. E’ tutta una ipotesi comunque. Bisognerebbe cambiare le carte federali che impongono la regolarità del campionato mediante lo svolgimento di un girone di andata e di uno di ritorno. “Le retrocessioni non si possono congelare: se c’è chi sale, qualche squadra deve scendere”, ha spiegato il presidente abruzzese della Figc, Memmo. “Dobbiamo vedere cosa accadrà per i campionati inferiori all’ Eccellenza. Se cioè la promozione non ripartirà, non ci saranno le tre squadre che saliranno e quindi possiamo ragionare su quante retrocessioni decretare. Sempre ammesso che si possa ripartire nell’ambito di una pandemia che non si ferma. Il 5 febbraio ci sarà un consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti da cui verremo fuori con notizie un po’ più certe”.

Il Penne nel frattempo si era astenuto  nell’incontro da remoto tenuto con i vertici federali. Il club del presidente Fabrizio Vecchiotti ha chiesto che non vi siano retrocessioni in questa stagione ed Antonio Mergiotti, il pennese che presiede il Chieti, si è detto scettico sulla ripartenza. Nel frattempo, torna biancorosso Andrea Testi, il gigante che nella scorsa stagione rinforzò l’Angolana dopo aver cominciato con i biancorossi. Ma è sul versante stadio che arrivano le notizie più confortanti. Il “Fernando Colangelo” sta vedendo il ritorno dell’erba. E’ in fase di montaggio infatti il tappeto artificiale. Seguiranno la copertura della tribuna e l’installazione della recinzione, dopo che i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi sono ormai prossimi alla fine.

Be.Lup.

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