PENNE: 1950, UNA FOTO SCATTATA DALLA FINESTRA DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI
Ci aiutate a ricostruirne la storia?

Viviamo sommersi dalle immagini, l’avvento del digitale ha creato un esercito di presunti fotografi e presuntuosi soggetti fotografici, non assaporiamo più gli attimi di vita imprimendoli nella mente, li dobbiamo fotografare ed inviare, di conseguenza riceverne decine, centinaia, migliaia, attraverso i social, sulle chat di whatsapp. Facciamo scorrere il dito in modo isterico sullo schermo degli smartphones, fluiscono in sequenza compulsiva pizze, crostate, labbra protese, unghie laccate, paesaggi, ristoranti, colazioni consumate, letti disfatti, immagini belle e brutte, ormai banali nella loro stereotipia comunicativa eppure continuiamo a farle scorrere senza più guardarle perché le abbiamo già conosciute. La nostra capacità di memoria si è adattata a quella della sim o dell’hard disk, ma la nostra si svuota e basta. Nessuna recriminazione, quello che si poteva dire è tutta nel fermo immagine di Chaplin e Monella che avanzano sulla strada in bianco e nero nella scena finale di Tempi moderni, un codice salvifico datato 1936, non si può tornare indietro. Le foto stampate, i libri, le lettere scritte a mano diventano feticci a cui aggrapparsi perché la nostalgia dia riparo a stress e malumori.

 

Succede che una figlia ritrovi tra i ricordi della mamma una foto con una dedica scritta, un luogo, una data: Chiesa di San Giovanni, Penne 1950. Una folla di volti rivolti verso l’obbiettivo posto sicuramente nella finestra alta dell’edificio di culto, da lì il fotografo, probabilmente con un cenno, invita tutti a guardarlo e scatta. Di questa foto non sappiamo nient’altro, facciamo nostra la curiosità della proprietaria per scoprire qualcosa in più, utilizzando proprio l’estensione che ci permette il web, sopraffatti dalla bellezza di quell’attimo popolare e collettivo. Esortiamo a scorrere lentamente il cursore su ogni volto di quell’immagine, c’è dietro un racconto di vita, di emozioni, di dolori, che solo la scala dei grigi può ispirare in tutta la potenza della espressività. Qualcuno si riconosce? Qualcuno ha un’altra copia e sa dirci che cosa si festeggiasse? Chi ha scattato quella foto? Potete aiutarci?

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