AREA VESTINA: IL FAGIOLO INNAFFIATO DAL TAVO È NELL’ANAGRAFE REGIONALE E NAZIONALE DELLE BIODIVERSITÀ

Il fagiolo Tondino del Tavo, lo speciale legume tondeggiante dal gusto delicato, unico nel suo genere, è entrato a far parte dellAnagrafe regionale e nazionale della biodiversità. Un traguardo importante conseguito grazie allimpegno ed al lavoro costante del Consorzio di Tutela con lobiettivo di proteggere e tutelare la genetica ed evitare lestinzione di questa preziosa varietà vegetale coltivata nei comuni dellentroterra pescarese: Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Farindola, Loreto Aprutino, Moscufo e Penne.

Il recupero della biodiversità agraria è finalizzato alla tutela delle risorse genetiche locali di interesse alimentare, dal rischio di estinzione e di erosione genetica.

Salvaguardia e valorizzazione consentono la tutela del territorio rurale, permettono di limitare i fenomeni di spopolamento, e preservano il territorio da fenomeni di perdita del patrimonio genetico.

Entrare a far parte dellanagrafe nazionale e regionale della biodiversità era un obiettivo importante da conseguire, a cui il consorzio ha dato la precedenza poichè è strettamente connesso con la tracciabilità, necessaria per tutelare il consumatore ed i produttori stessi, affinché questo prodotto possa avere la giusta valenza economicaspiega Fabio Belfiore, presidente del Consorzio di Tutela del fagiolo Tondino del Tavo – Questo è stato possibile grazie al prezioso lavoro svolto dal dottor Maurizio Odoardi, ex responsabile Ufficio biodiversità della Regione Abruzzo, che ha consentito di inserire ufficialmente questo legume nellanagrafe regionale e nazionale della biodiversità”.

Grazie a questa iniziativa nel 2021 ci sarà la possibilità di creare i registri degli agricoltori custodi- ci dice proprio Odoardi – così da costituire la rete della biodiversità e contribuire a far si che anche lAbruzzo sia presente a livello nazionale con i suoi prodotti, così da dare una importantissima nuova veste alle produzioni tipiche per la loro produzione regolare, la loro tracciabilità e la loro commercializzazione e crescita economica.

Fagiolo dalle origini antichissime, il tondino del Tavo veniva chiamato fasciule a bucielle per la somiglianza con il piccolo e tondo pisello, buciellein dialetto. Solo in un secondo momento è stato chiamato fagiolo tondino del Tavo, poiché la sua coltivazione necessitava di un fabbisogno idrico abbastanza elevato e per questo era possibile coltivarlo solo vicino alle sponde di un fiume, il Tavo appunto. Per anni il fagiolo Tondino è scomparso dalle scene, finché un lungo e attento lavoro di ricerca ha riportato sulle tavole degli abruzzesi questo legume tanto prezioso quanto tipico che ora, grazie alle azioni intraprese dal Consorzio di Tutela, potrà esprimersi anche in termini di crescita economica.

 

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