A LORETO APRUTINO

Scampoli di vita paesana

PE LA MAIELLA!

  • NOI, che passeggiando pi li vie nove con la “Bella addormentata” alle spalle, ammiravamo la Maiella.
  • Noi, che per esprimere meraviglia o rammarico esclamavamo: “Pè la Maiella”!
  • NOI, che siamo cresciuti in Via Vittorio Veneto, di fronte al palazzo scolastico, ben controllati da Don Gaetano, Donna Emma, Maria la Milord, e quel personaggio particolare di lu Mirricane !
  • NOI, che sulla scia … di Orlando di lu Milord e Gilberto di Giaccun giocavamo a una porta con la palla di pezz, ma quando arriva la brandolinaia col pallone portato gelosamente da Rem di zoccolett, giocavamo a due porte;
  • NOI, che così facevamo la gioia di Don Antonio, che tanto aspettava “li pallanto”(nulla a che fare con Pallante Antonio, l’attentatore di TOGLIATTI nel 19489) e di zi Nicole, che ci aspettava, sempre pronto con le pietre sul balcone.
  • NOI, che a scuola eravamo messi in castigo dietro alla lavagna,
  • NOI, che avevamo paura dell’arrivo di “Mezzisicar” ( Gabriele detto “mezzo sigaro”) e tanto temevamo lu can di Don Gerard.
  • NOI, che ricordiamo VITTORIO lu spzzacamine : “Il Pibigas mi ha fregato”!
  • NOI, che in estate camminavamo scalzi,
  • NOI, che ogni annoil 2 agosto andavamo a piedi, sino alla chiesa ,per la festa della Madonna degli Angeli.
  • NOI, che siamo vissuti ai tempi in cui i “compagni” erano i comunisti.

NOI che quando il padre si abbandonava al “carnevale” … dovevamo fare “Quaresima” …

  • NOI, che per andare al cinema azionavamo una colletta, se non riuscivamo a ingannare il buon Tsaccagnin;
  • noi, che volendo andare col trenino a Penne, salivamo sulla motrice e scendevamo dal vagone di dietro a Collatuccio, per risalire poi regolarmente all’ultima scaletta.
  • NOI, che il 2 agosto andavamo a piedi sino alla chiesa per la festa della Madonna degli Angeli.
  • NOI, che giocando a circuito tifavamo per Bartali e per Coppi, prendendo in giro la “maglia nera” del Carollo d’occasione durante il Giro d’Italia;

noi, che l’estate puntualmente ci accanivamo seguendo alla radio il Giro di Francia (TOUR);

  • noi, che con tantapassione tifavamo per il grande TORINO di Capitan Valentino MAZZOLA, purtroppo scomparso con la sciagura di Superga (IV maggio 1949);
  • noi, che per andare in bicicletta –allorchè si poteva- l’affittavamo da lu Cillucce (in un secondo tempo da Pappune).
  • NOI, che la Domenica andavamo a Messa a San Pietro o a San Francesco e avevamo fastidio ascoltando per strada qualcuno che bestemmiava;
  • noi, che nonmancavamo mai alla passeggiata pomeridiana pi li vie nove – le donne di là e noi di qua- ma con la puzzetta sotto il naso …
    • NOI, che quando era tempo di scrutini (e non solo) ci affidavamo alla protezione di Santarella e…
    • della Maestra (Colantonio) restando dentro casa sino alla festa della Madonna delle Grazie ( 2 luglio).
    • NOI, che andavamo a caccia di belle ragazze … col pensiero, e ci raccontavamo su a lu munument le conquiste straordinarie … mai fatte!
    • NOI, che per guardare le gambe delle ragazze aspettavamo l’arrivo del trenino sperando di poter osservare almeno le ginocchia, mentre esse scendevano le scalette…;
    • noi, che spesso passavamo il tempo su e giù pi li vie nove, raccontandoci fattarelli paesani e … qualche pettegolezzo speciale.
    • NOI, che andavamo al mare col trenino, facendo l’abbonamento per Montesilvano Spiaggia, oppure al massimo per ZANNI;
    • noi, che talora facevamo i birbantelli scovando in casa il libretto postale al portatore, pur di arricchire il gruzzoletto..
    • NOI, che da giovincelli di belle speranze abbiamo fatto la politica di “li ping rutt”, con buona pace dei maggiorenti democristiani del tempo;
    • noi, che per mostrare una certa cultura alla prima occasione, sfoggiavamo il latinorum invece dell’odierno inglese che oggi tutti cercano di sfoggiare appena possono;
    • noi, che per le previsioni del tempo sentivamo BERNACCA, il quale indovinava un giorno sì e due no.
    • NOI che divenuti grandi, ci siamo sposati col vincolo di Santa Romana Chiesa (il marito diventava il capo della famiglia, modellata sull’esempio di REBECCA) prendendo poi ognuno la propria strada.
    • NOI tutti, arrivati sino a PRODI, Berlusconi e RENZI, in coro preghiamo S. ZOPITO, ringraziamo la PROVVIDENZA e … andiamo avanti !

Giorgio Di Carlo

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