Non si parla più il pennese

PENNE – Il taglia e cuci alla francese cui viene sottoposto il gruppo Brioni dalla nuova proprietà d’oltralpe azzera o quasi la presenza pennese ai vertici. Nelle stanze dei bottoni infatti sarà difficilissimo rivedere il 52enne pennese doc Antonio Bianchini, in Brioni dal ’92, di cui è stato amministratore delegato e direttore generale dal 2010, consigliere dal 20 gennaio di sei società minori del gruppo, ma che i fortissimi rumor aziendali danno in uscita e pronto a mettersi in proprio: di certo non nel settore tessile. Da tempo non lo si vede più in azienda, ufficialmente in malattia.

 

E’ l’uomo che prese il posto del famoso concittadino Lucio Marcotullio, congedatosi nel 2006 con una buonuscita di quasi 9 milioni di euro. Comunque né Francesco Pesci, cioè l’amministratore delegato confermato dal gruppo PPR di F.Henry Pinault, né lo stesso Bianchini hanno voluto commentare il divorzio. Parlano di sicuro le mosse aziendali. Brilla infatti la stella di Luca Trabucco, 44 anni, origini aquilane, uno dei due procuratori speciali nominati da Pesci: a lui tutta la parte finanziaria. Trabucco è anche neo consigliere di amministrazione della Roman Style spa, accanto al marocchino Mehdi Benabadji. Si tratta della società, presieduta da Pesci, nata nel 2010 e controllata dal socio unico Brioni spa, il cui numero 1 è Alexis Babeau, fidatissimo di Pinault.

Un altro procuratore speciale è Massimo Legnini, classe ’66, peligno di nascita: se la vede con l’import e l’export. Ora da queste parti ha voce in capitolo anche Chevalier, italiano di padre transalpino, l’inviato di Parigi che sorveglia gli stabilimenti del marchio da poco acquisito. I consigli di amministrazione si tengono in videoconferenza fra Parigi e Roma, ma è a Scandicci, vicino Firenze, che ha sede Gucci Group Italia Holding spa, il soggetto che ha ricevuto le azioni vendute da Brioni per circa 300 milioni di euro. I sarti pennesi fanno riferimento comunque a Vittorio Quattrone, direttore del formale di Brioni: ha lavorato con Zegna. In vista anche Mario Morelli, responsabile delle risorse umane. Tutti appunto non pennesi. E Penne ne soffre.

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