La Blow car lascia Penne per colpa di una strada

PENNE – La blowcar, cioè la miniauto gonfiabile, grande cavallo di battaglia dell’innovazione abruzzese ormai è a un passo dal non gonfiarsi più nel capoluogo vestino.

Non si è ancora risolta infatti la questione del capannone e soprattutto della strada d’accesso nella zona artigianale del ponte di Sant’Antonio. Due nodi infrastrutturali che starebbero spingendo, a malincuore, gli ideatori del progetto verso siti alternativi più attrezzati dal punto di vista infrastrutturale. Luigi Di Giosaffatte, direttore di Confindustria Pescara e pennese do, denuncia senza mezzi termini: «Ho fatto tanto affinché quest’innovativo progetto potesse vedere la luce da queste parti, ma i ritardi e la burocrazia lo stanno allontanando definitivamente». Di Giosaffatte è stato tra i primi a credere nell’idea di Dario Di Camillo, l’architetto originario di Collecorvino che, dopo una carriera costruita fra i segreti dell’auto della Fiat, aveva deciso di investire nell’area vestina che avrebbe rivisto un progetto industriale a mezzo secolo dalla nascita della Brioni e nel mezzo del guado che il colosso della moda sta attaversando. Si era poi molto speso anche l’allora sindaco Donato Di Marcoberardino. «Come si fa: dopo un anno non si riesce ancora a definire un accordo di programma per ospitare la produzione della blowcar», sbotta Di Giosaffatte che l’ha detto in faccia al sindaco Rocco D’Alfonso durante una manifestazione pubblica. «Ci stiamo impegnando a risolvere il problema», ripete il primo cittadino. Il prototipo della piccola auto, senza lamiere ed ecocompatibile, tanto successo ha riscosso nel Motor show di Bologna dove l’amministrazione comunale pennese era in prima linea. Il primo modello è stato concepito in un’officina pescarese, per ciò che concerne la parte meccanica ed il telaio, e in uno stabilimento torinese per la carrozzeria. Nei prossimi mesi però la produzione vera e propria potrebbe essere localizzata addirittura nel Piacentino, mentre sotto sotto ci prova anche Collecorvino a soffiarla a Penne. A regime si prevede l’assunzione di una quarantina di operai. «Non posso ancora dire il luogo della produzione, ma stiamo valutando i siti e quindi i costi ed i benefici conseguenti. Nel 2012 si partirà», osservava un ermetico Di Camillo, presidente della Blowcar srl. La società ha un capitale sociale di 82 mila euro sottoscritto e una riserva per sovrapprezzo di 328 mila euro; ora ha sede a Montesilvano, ne sono soci la romana srl Concept Inn, la casertana Proma spa, la pescarese Domal Company srl e la fondazione PescarAbruzzo.(b.lupacchini)

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