
PENNE – Una scossa di terremoto e’ stata avvertita tra il Lazio e l’Abruzzo.
Il sisma, secondo le prime notizie, avrebbe avuto epicentro nel basso lazio con una magnitudo di 4.5 sulla scala Richter e sarebbe avvenuto alle 22,16. Anche a Penne e nell’area vestina, secondo la Protezione Civile regionale, il terremoto ha fatto vibrare abitazioni. Non si registrano al momento danni.
ORE 22.58: SCOSSA NELL’ALTO SANGRO. La scossa che si è registrata nel frusinate si è sentita in tutto l’aquilano e da Sulmona a Roccaraso, da Raiano a Pescasseroli nel Parco nazionale fino ad Avezzano molta gente è scesa in strada. Secondo il 118 di Pescasseroli, centro nevralgico del Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise, la terra ha tremato in maniera netta, e anche a Pescasseroli tutto i paese è sceso in strada. Al momento ancora non risultano danni, ma solo tanto spavento.
ORE 23.10: MOLTE CHIAMATE AI CARABINIERI. Secondo i carabinieri di Avezzano moltissime sono state le chiamate ai centralini dell’Arma specialmente dalla parte sud della provincia aquilana, quelli più vicini ai confini con il Lazio e inseriti nel Parco Nazionale. Non risulterebbero danni né altri tipi di problemi ma un po’ ovunque lo spavento per la scossa che si è registrata in Ciociaria ha portato la gente in strada. I carabinieri confermano che la terra ha ballato anche a Castel di Sangro, L’Aquila.
ORE 23.18: TIMORE DI NUOVE SCOSSE. Il terremoto delle 22,16 di questa sera a Isola Liri e Sora di magnitudo 4.8 sulla scala Richter ha provocato un forte boato e tanta paura tra la popolazione. Le prime testimonianze parlando di un movimento ondulatorio che ha provocato qualche danno all’interno delle abitazioni. La gente si e’ riversata subito in strada. C’e’ molto timore di nuove scosse.
ORE 23.25: PROTEZIONE CIVILE ABRUZZO E LAZIO, ATTIVATE SQUADRE SOCCORSO. La Protezione civile della Regione Lazio e Abruzzo hanno attivato tutte le squadre di volontariato in seguito alla scossa di terremoto con episcentro tra Isola Liri e Sora. Non risultano al momento danni ed e’ in corso un pattugliamento del territorio. La Sala operativa regionale e’ in continuo contatto con i vigili del fuoco, il corpo forestale dello Stato e il genio civile per coordinare gli interventi necessari.
ORE 23.35: APPENNINO A RISCHIO, TROPPE FAGLIE ATTIVE. La zona del frusinate colpita dal terremoto è da tempo sotto la sorveglianza di sismologi. Ha infatti cominciato ad attivarsi poco tempo dopo il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. “E’ una zona ad al pericolosità sismica che stiamo studiando con attenzione”, ha detto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. “E’ una zona – ha proseguito – nella quale si trovano faglie attive note e nella quale sono avvenuti terremoti importanti nel passato”. Le analisi sui fattori che hanno scatenato il terremoto di questa sera sono in corso. Quello che al momento si può dire, ha osservato Amato, è che i meccanismi presenti nell’area del frusinate sono analoghi a quelli dell’Appennino Laziale-abruzzese.
ORE 23.50: A PESCASSEROLI ALLESTITE STRUTTURE RISCALDATE. A Pescasseroli, centro principale del Parco nazionale d’Abruzzo, l’allarme non é ancora cessato, come ammette il sindaco Anna Nanni, la quale spiega che “sono in continuo contatto con la prefettura a L’Aquila”. Il comune ha allestito due strutture riscaldate per quei cittadini che non se la sentono di dormire in casa dopo lo spavento seguito alla scossa tellurica il cui epicentro è stato registrato a Sora (Frosinone), località in linea d’aria non molto distante dal centro marsicano. Per strada questa notte si sono riversati quasi tutti gli abitanti dei comuni meridionali della Marsica come Villetta Barrea, Opi, Civitella Alfedena. Molti dei cittadini si stanno attrezzando per passare la notte in macchina. Tanta paura anche a Sulmona, come riferisce anche il sindaco Fabio Federico: “Ero a casa in pigiama, ho sentito la botta, mi sono vestito e sono subito uscito in strada”, racconta. Sulmona é una delle zone a rischio per via di una delle faglie più pericolose di tutti gli Appennini che passa proprio sotto al comune Peligno. “Ho subito chiesto alla Protezione civile di informarsi, ma a Sulmona non ci sono stati danni”, ha concluso il sindaco. Nessun problema e nessun provvedimento anche a Roccaraso come ha confermato il sindaco Franco Di Donato.