PENNE – Il caso Tares 2013 fa ancora discutere. I pennesi aspettano ancora di sapere se quanto versato a Natale come conguaglio del tributo per i rifiuti sia l’importo giusto o bisognerà ancora mettere mano al portafoglio.
Si attende infatti che arrivino in tutte le case i bollettini con scadenza 30 aprile, cioè il nuovo termine stabilito a febbraio dal consiglio comunale dopo che gli uffici comunali avevano disapplicato, per un errore tecnico,le tariffe votate a novembre 2013 dall’assise civica. Un pasticcio, dunque, aggravato dal fatto che nei mesi scorsi gli stessi uffici non avevano tenuto conto degli sgravi fino al 60% del tributo per gli utenti non serviti dalla raccolta come previsto dalle norme nazionali non recepite invece dal regolamento comunale, ma comunque naturalmente in vigore. E così la nuova giunta, presieduta da Rocco D’Alfonso, un monocolore del Pd, ha appena debuttato votando un consuntivo 2013 con un residuo attivo di Tares pari a 433.350 euro. In pratica, ha accertato definitivamente un incasso da Tares di 1.802.307, 57 euro di cui reversali (incassi) contabilizzate a marzo per 1.369 mila euro, mentre 433.350 euro di residuo attivo restano da incamerare. Vi è da segnalare che nel complesso l’ente ha eliminato dai bilanci 579 mila euro di crediti, cioè residui attivi di ogni natura, poiché non più incassabili. “La minore entrata-scriveva in una sua relazione al sindaco sulla Tares, nei mesi scorsi, la dottoressa Antonella Cicoria, responsabile dell’ufficio tributi-non è significativa. Viene parzialmente compensata dal gettito derivante dalle maggiori superfici accertate rispetto a quelle dichiarate in sede di accertamento e recupero della vecchia Tarsu ed in parte va inserita a consuntivo fra i costi del piano finanziario 2014”. Fatto sta, che ad oggi i contribuenti aspettano che il postino recapiti i nuovi bollettini per i saldi realmente giusti che tengano conto cioè delle tariffe deliberate. E si tratta di tariffe salate. Basti pensare che la Tares applicata a Penne per un immobile di 100 metri quadrati ed abitato da tre persone costa quasi 100 euro in più che per una analoga situazione a Pescara.
Berardo Lupacchini