SIAMO TUTTI MULTABILI

Chi guida e telefona rischia una stangata. Ma una sentenza fissa i paletti

PENNE – Parlava al cellulare mentre guidava, secondo la vigilessa che non l’ha fermata subito: le ha così spedito a casa la multa, ma il giudice di Pace l’ha annullata. Un verbale di 174 euro e relativa decurtazione di 5 punti sulla patente sono stati cancellati da una sentenza che fa evidentemente discutere. La multata si è difesa smentendo la ricostruzione della vigilessa: guidavo assolutamente con le mani sul volante e senza usare il telefono, ha controbattuto in udienza. Una difesa appassionata, senza avvocato e fra le lacrime che ha convinto il giudice di Pace, Martino Di Ciano. Il magistrato ha dato così torto alla vigilessa: avrebbe avuto la possibilità di intimare all’automobilista di accostare, visto che le stava passando a pochi metri e di aver tenuto bene a mente il numero della targa, probabilmente già conosciuta.“Alla guida si trovava una donna, la quale aveva un apparecchio telefonico in mano, mi è passata vicino”, ha dichiarato l’agente di polizia municipale. E quando le è stato chiesto del perché non avesse provveduto alla immediata contestazione dell’infrazione, lei ha risposto che “ero impegnata nella direzione del traffico”. Non è bastato al giudice: ha citato l’articolo 200 del codice della strada che prevede come la violazione, quando è possibile, debba essere immediatamente contestata tanto al trasgressore quanto alla persona che sia obbligata in solido al pagamento della somma dovuta, cioè il proprietario dell’auto come in questo caso. Nessun elemento in più è pervenuto dall’esame dei tabulati telefonici. Natalino Matricciani, il comandante della Polizia Municipale, ha ricordato che il verbale redatto dal pubblico ufficiale, quale è il vigile urbano, fa fede fino a querela di falso: vale a dire che la parola di un vigile vale di più rispetto a quella di un cittadino. In un altro caso finito fra le mani del giudice pennese, invece, l’automobilista ha ammesso in udienza di aver utilizzato il cellulare mentre si trovava alla guida della propria macchina: ha così pagato la multa e preso atto della decurtazione dei punti sulla patente. In attesa di nuovi verdetti. “Siamo agenti responsabili”, osserva subito Matricciani. “Non usiamo il nostro ruolo per commettere abusi, chiediamo responsabilità a tutti per evitare incidenti e guai peggiori. La norma è quella e la dobbiamo applicare con scrupolo. Le multe le mandiamo il giorno successivo e non entro i tre mesi proprio per dare all’automobilista la possibilità di ricordare”.

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