SI FA VIVO IL RICCHISSIMO VINCITORE
“Grazie Penne!” scritto su un manifesto subito sparito però

Una vincita così sia pure in una Penne storicamente baciata dalla fortuna fin dal 1975 non si era mai vista. Quattro milioni 125 mila euro già al netto della tassazione al Superenalotto è un risultato eccezionale. Il bar Belvedere del mago delle scommesse Francesco Marini in piazza Luca da Penne è il luogo scelto dalla Dea bandata. E come al solito il sospettato numero uno è lui, l’omone abile stratega delle scommesse.

“No, non sono io e non sono neppure destinatario di un premio: ormai da anni è stata soppressa la obbligatoria devoluzione di una percentuale al ricevitore”, commenta Marini mentre viene omaggiato dai clienti. La notizia ha fatto il giro d’Italia rimettendo in mostra Penne.

“Spero che ad aver vinto sia stato qualcuno che faccia un ottimo uso di così tanto denaro”. “E che magari si ricordi di Penne in questo contesto sociale così complicato”, sottolinea Gilberto Petrucci, il sindaco. Chi ha vinto la montagna di euro può recarsi a Milano, all’ufficio premi, consegnare le coordinate bancarie di un conto corrente e farsi versare la vincita, ovvero i 4 milioni 125 mila euro già tassati a monte. Si tratta comunque di un giocatore abituale del bar Belvedere. Fra i tanti, alcuni indizi portano a un operaio che vive fuori dalla Penne vecchia.

 

Si parla anche di un manifesto attaccato su alcuni muri ma subito sparito su cui una mano ha scritto: grazie Penne, un po’ di merito di tanta fortuna è l’essere nato qui. La caccia al fortunato domina nei discorsi dei pennesi. È stata la giocata di una caratura speciale creata su scala nazionale di complessivi 450 euro: 90 quote da 5 euro l’una, il giocatore pennese ne ha acquistato una, quella appunto baciata dalla sorte. Stavolta Francesco Marini non c’entra, benché sua lui a sua volta che prepara sistemi acquistati in quota dal suo pubblico.

La sua fama di mago parte da lontano. Intanto la sua ricevitoria è quella che ha ereditato la famosa vincita al Totocalcio di Pasqua 1975 allorché la sconfitta casalinga dell’Inter con il Cesena fece scattare un 13 da 870 milioni di vecchie lire: un record nazionale. Il mago Marini fece il botto nel 1997 firmando una schedina del Totogol che frutto’ un miliardo e 37 milioni di lire. Quindi, tre anni dopo al Superenalotto piovvero ben 500 milioni di lire con un 5 mentre a Peschici arrivarono 120 miliardi.

Nel 2003 altri 300 mila euro vennero intascati grazie ad una giocata al Superenalotto. Nel novembre 2007, con un Gratta e Vinci un cliente del caffè dei Pini di Corrado Musa, sempre a Penne, si aggiudicò un milione di euro. Nel giugno 2018 un sistema vincente del Superenalotto, costato 7 euro all’Agip Bar di Luciano Di Simone, portò nelle tasche del fortunato vincitore oltre 1 milione di euro.

Berardo Lupacchini

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