Riflettori puntati sull’olio a Fieragricola

Si è tenuta nella giornata di apertura della 114ma edizione di Fieragricola, alla presenza della ministra Teresa Bellanova, una breve conferenza stampa di lancio della campagna di promozione relativa al settore olivicolo oleario promossa dal Ministero.

Presso lo stand istituzionale che quest’anno il Ministero ha voluto vestire con i colori dell’olio per richiamare l’attenzione su un settore che attraversa una fase di particolare criticità, si è parlato dell’importanza dell’olio come prodotto simbolo della dieta mediterranea, della necessità di promuoverne un consumo più informato e consapevole, dei problemi che affliggono il settore e delle soluzioni messe in campo da questo Governo. 

“Credo – ha affermato la Ministra Bellanova – che la sfida più grande che abbiamo davanti sia quella del valore. Abbiamo convinto i consumatori a spendere 10 euro e più per una bottiglia di vino che dura un pasto, non riusciamo a convincerli a spenderne 8 per una bottiglia di olio che dura 3 o 4 settimane.

Abbiamo più di 500 cultivar, un patrimonio di biodiversità che non ha eguali, ma che se non sfruttiamo diventa un peso. È qui che prima di tutto dobbiamo lavorare. L’alleanza con il consumatore è strategica. Lo abbiamo abituato a vedere sempre l’olio in offerta. Svilendo spesso il prodotto.

Non sto dicendo che il prezzo debba essere inaccessibile, sto dicendo però che così la filiera non regge. Abbiamo chiesto alla grande distribuzione di fare un’azione con noi e anche nella ristorazione serve più cultura dell’olio, dall’offerta al cliente al suo utilizzo in cucina.

Dal punto di vista degli investimenti stiamo sostenendo i contratti di filiera nell’olio con 30 milioni di euro ed è stato avviato il percorso per la Commissione unica nazionale di settore, per dare trasparenza nella formazione del prezzo indicativo”.

Con l’occasione sono state anche presentate le finalità e le azioni previste dalla campagna informativa e di comunicazione “Olio su Tavola ” i capolavori dell’extravergine” per la cui realizzazione Il Ministero si è affidato all’Ismea.

La campagna muove le mosse da alcune evidenze, raccolte nell’arco di un decennio dall’ Ismea attraverso indagini demoscopiche, interviste in profondità e attività di mistery shopping nei punti vendita, che attestano un livello di conoscenza dell’olio da parte del consumatore ancora piuttosto scarso ma nel contempo indicano anche la voglia di saperne di più. 

È mediamente aumentata infatti, negli ultimi 10 anni, la curiosità rispetto a questo alimento, come dimostra il numero dei clienti che indugia davanti allo scaffale dai 2 ai 5 minuti, passato dal 34% nel 2007 al 59% nel 2017.  Eppure sottolinea l’Ismea, in assenza di elementi e motivazioni forti su cui imperniare il processo decisionale, l’atto di acquisto si lascia spesso guidare dalla sola componente del prezzo. 

Emerge poi dalle indagini un’abitudine a un gusto piatto, che spinge, erroneamente, a giudicare in modo negativo le tipologie di olio amare e piccanti, oltre a una serie di errate convinzioni sul rapporto tra colore e qualità. 

L’origine del prodotto e la tracciabilità (dalle olive alla bottiglia), si rivela un tema particolarmente sensibile per gli italiani: quasi l’80% degli intervistati vi presta attenzione al momento dell’acquisto e 9 consumatori su 10 giudicano l’olio della propria regione, o comunque nazionale, di qualità superiore. 

La campagna Olio su tavola si propone quindi di far scoprire al consumatore il patrimonio di extravergine di qualità prodotto dai nostri territori, per costruire attorno all’Evo italiano quell’ “allure” che il mondo del vino ha conquistato da tempo. Tra le azioni previste attività di influencer marketing sui social, webseries, uno spot che andrà nel circuito cinematografico e attività sul territorio condotte in collaborazione con il Gambero rosso.

La DOP Aprutino Pescarese è stata invitata a partecipare all’evento: il Vice Presidente Sandro Di Giacomo e il produttore Francesco Bruno Rubini hanno rappresentato la ns. realtà in tutti i giorni della Fiera.

” In occasione dell’incontro con la Ministra, dal momento che sapevamo di questo, ci dice Silvano Ferri -abbiamo predisposto il seguente documento che in sintesi trasmettiamo.

Nel contesto produttivo abruzzese le parole “Paesaggio, Tipicità e Qualità dell’olio” sono indissolubilmente legate oltre ad aver avuto ed ha  una notevole importanza per le implicazioni di ordine economico, sociale ed ambentale. I ns. produttori in questi anni hanno migliorato la qualità dell’olio sotto tutti gli aspetti organolettici e sensoriali, ma per la ns. cultura la qualità della produzione non è usata solo come mezzo per ottenere automaticamente un aumento di prezzo, bensì in un contesto di più ampio respiro. Questa qualità totale e ideale è usata come strumento di relazione commerciale consentendo l’instaurarsi di relazioni stabili e durature per valorizzare la ns. storia, le ns. tradizioni e il ns. territorio. Nonostante tutto questo rimangono le problematiche locali, regionali e nazionali del comparto olivicolo. Infatti nella ns. Regione possiamo individuare lee seguenti tipologie di aziende:

  • Aziende marginali: sono quelle con un basso potenziale competitivo (non superano 1 ettaro di superficie coltivata), si riferiscono ad una olivicoltura territoriale legata alla funzione di salvaguardia del paesaggio e delle caratteristiche ambientali, costi di produzione superiore ai ricavi, scarsa convenienza ad investimenti di razionalizzazione ed ammodernamento. Comunque è questa un’olivicoltura secolare che va salvaguardata e protetta. In termini di percentuale rappresenta il 15% dell’intera olivicoltura regionale.
  • Aziende potenzialmente competitive: sono aziende con basso livello di redditività, ma con la possibilità di elevarne l’entità con specifiche scelte aziendali ricorrendo a risorse aggiuntive (PSR 2014/2020 , progetti DAQ, ISMEA, e Bandi Comunitari ) e strumenti finanziari personalizzati con banche locali e nazionali. Il MIPAAFT attraverso la conferenza Stato-Regioni e la Commissione Europea dovrebbe agire tempestivamente per sburocratizzare tutti gli iter per accedere ai finanziamenti. Spesso queste lungaggini burocratiche scoraggiano.
  • Aziende strutturate: con potenziale competitivo migliorabile. Fanno parte di questa realtà aziende con conduttori che possiedono un titolo di studio di scuola media superiore pari al 44% , la percentuale di laureati si attesta su un valore del 32% mentre il 19% risulta avere un titolo di scuola media inferiore. Sono   presenti sul mercato nella GDO e nei negozi specializzati e nella ristorazione, hanno una buona rete di vendita diretta grazie ad una minuziosa fidelizzazione, sono realtà produttive di punta nell’ambito del comparto olivicolo, molte di loro dispongono di un frantoio aziendale; le caratteristiche principali sono: dinamismo, coraggio, orientamento all’innovazione puntando su tre specifici valori: MERCATO come SCENARIO, QUALITA’come PROTAGONISTA, INNOVAZIONE come PROGETTO. Però necessitano di un notevole sostegno economico-finanziario e di supporto da parte delle istituzioni locali (Camere di Commercio, Regione, ICE e MIPAAFT) che elevi i margini di redditività puntando all’internazionalizzazione. Attualmente queste sono aziende che già esportano all’estero: Giappone, Stati Uniti, Russia e Paesi UE. Naturalmente sono presenti sulle guide, partecipano e risultano vincitrici nei vari concorsi Nazionali ed Internazionali.                                      

Ne consegue che di fronte a questi scenari occorre un’attenta politica finanziaria di progettualità a breve, medio e lungo termine. Si chiede di predisporre strumenti che possano consentire di affrontare temporanee difficoltà soprattutto alla luce degli eventi mondiali e governare le dinamiche commerciali che si sono venute a creare con la globalizzazione. Creare quindi linee di credito  o azioni sostitutive specifiche: azioni mirate a sostenere il mercato dell’olio evo, bio e dop italiano non solo nel mercato interno ma una programmazione verso l’estero senza fare dispersione di risorse ed organizzare soltanto eventi mirati. L’olivicoltura  locale, regionale e Nazionale non può più attendere…bisogna agire subito prima che sia troppotardi”.

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