PONNE, IN VERNACOLO DOC

“…quoss è PONNE!” è qualcosa di più di un libro, anzi una confessione a tutto tondo di due fratelli, Antonio e Gianni Teodorico, che hanno contratto sin dalla nascita la particolare malattia di aver visto la luce, e che luce e che mattoni, a Penne.

Per dirla con loro: Ponne. La loro è una firma inconfondibile su pagine arricchite da foto intrise di simpatia e perché no di malinconia. I testi sono rigorosamente in vernacolo, e non in dialetto. Antonio Teodorico, già autore di un paio di romanzi ambientati a Penne naturalmente e non solo che l’hanno fatto conoscere a un vasto pubblico, tiene a precisare alcuni concetti. “Sono un eterodosso, mi rifaccio cioè alla parlata popolare di molti anni fa senza alcuna contaminazione compromissoria. Il dialetto, come quello abruzzese, invece cerca una mediazione linguistica nazionale. Il mio pertanto è un vernacolo pennese senza forzature elitarie, attenendomi il più possibile alla pronuncia popolare di una volta”. Così come nei suoi due romanzi, Antonio Teodorico torna a sottolineare il senso di appartenenza, un legame senza confini con la sua Penne. Una città arricchita di una Storia vera, ma anche di microcosmi e suggestioni, di fattacci e fatterelli, riletti e ripassati nell’ironica padella dell’autore grazie alla brillantezza della scrittura. “Non abbiamo particolari pretese, se non quella di trasmettere in qualche maniera le emozioni più nascoste, fra “vernacole satiriche”, con ironie bonarie ed immagini di scorci accattivanti”. Parole di ddu’ fratille pinnose.

(“…quosse è PONNE!” di Antonio e Gianni Teodorico, con il contributo della Vestina Gas srl a scopo benefico)

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