“Le previsioni dicevano che nel 2022 le auto avrebbero volato, ma si sbagliavano di grosso. Infatti, ad oggi, non solo non siamo arrivati a tale innovazione, ma ci troviamo anche di fronte ad atti da paleolitico, con presunti “uomini” che si vendicano nei confronti di donne, la maggior parte delle volte a causa di una relazione finita male, diffondendo in rete foto o video intimi e privati con la speranza di metterle in ridicolo e rovinare loro la reputazione, anche se questa non verrà mai rovinata, dato che si tratta di comportamenti che qualunque essere umano è libero di avere con la propria metà ed in privato. Per fortuna, dal 2019, l’atto di diffondere in Internet video intimi è reato da “Codice Rosso”.
Questo è quanto è accaduto a Diana Di Meo, 22 anni, di Pescara, che ha avuto la spiacevole sorpresa di trovare pubblicati, su gruppi Telegram e Whatsapp, video intimi mai condivisi con qualcuno, conservati nella memoria del suo telefono e, alcuni di essi, fatti senza il suo consenso. Ho avuto modo di vivere la vicenda dato il legame con la vittima e solo chi lo prova sulla propria pelle può capire quanto sia distruttiva e straziante una simile violazione della sfera privata. I social sono innovativi, ma possono essere anche fatali e pericolosi. Infatti, neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo che cominciarono ad arrivarle i primi messaggi: “Ho visto i tuoi video, sei bravissima e bellissima” oppure “mandali anche a me, ti prego”; messaggi che rimbombavano nella sua testa, che la facevano sprofondare nella vergogna e per colpa dei quali non riusciva a dormire la notte e ad uscire di casa di giorno. Diana, grazie alla sua forza e a quella di chi le è stata accanto, ha denunciato l’accaduto alle autorità e ha diffuso un video sulla sua pagina Instagram, molto seguita, con lo scopo di far capire a tutti come si trattasse di video rubati, fatti a sua insaputa e con la speranza di sensibilizzare più persone possibili. In una velocità impressionante, il suo video di denuncia è arrivato a chiunque e ha portato forte e chiaro il suo messaggio, che è stato accolto anche da personaggi noti, prima fra tutti Priscilla Salerno, particolarmente sensibile al tema, che lancia il suo grido “Fermate la violenza contro Diana Di Meo”, sostenendola da vicino in questa tremenda vicenda. Priscilla, in prima linea contro il Revenge Porn, sta seguendo passo dopo passo il caso di Diana ed ha chiesto un intervento immediato delle autorità. Molti sono stati i messaggi di supporto e vicinanza ricevuti da Diana che, con il telefono che scoppia, cerca di ringraziare tutti. Dispiace notare che, purtroppo, esiste ancora una fetta di persone, per fortuna ridotta e limitata, che ancora fatica a capire la gravità della situazione e commenta sotto il video con frasi: “Ammettilo che hai pubblicato tu i video per la fama e per i followers”; “se pubblichi certe foto, non lamentarti”; “se ti fai certi video e il tuo ex li pubblica, non ha tutti i torti”; “che ti serva da lezione” e alcuni, addirittura, le danno la colpa di continuare ad uscire la sera con gli amici nonostante ciò che è accaduto; tutto questo fa capire che la società deve essere sensibilizzata ancora di più sul tema. Ognuno è libero di fare ciò che vuole nel suo privato, senza essere additato come colpevole e messo alla gogna dall’opinione pubblica. Chi è vittima di questo reato deve denunciare senza timori, con la consapevolezza che non è stato fatto nulla di male. Il male risiede in quelle persone che commettono reati così ignobili, sono dall’altra parte del video e in coloro che guardano i video, ridono e condividono. Oggi è toccato a Diana, domani potrebbe essere la figlia o la sorella di coloro che giudicano, additano e si prendono il diritto di commentare. La colpa non è della vittima, ma di chi fa il video oppure di chi viene a conoscenza di queste vicende, si fa inviare i video e sorride di gusto. Diana ha un carattere forte e saprà affrontare la situazione, altre ragazze potrebbero non riuscirci e hanno bisogno di sostegno. Forza Diana, Leone come segno zodiacale e leonessa nella vita”.
Domenico Lombardi